Italia

Disabili: Istat, nello scorso anno scolastico quasi 160mila in classe

Nell’anno scolastico 2016-2017 sono stati quasi 160mila gli alunni con disabilità in Italia (il 3,5% del totale degli alunni), di cui più di 90mila nella scuola primaria (pari al 3,2% del totale degli alunni, erano il 2,1% nell’anno scolastico 2001-2002) e circa 69mila nella scuola secondaria di primo grado (il 4% del totale, 2,6% nel 2001-2002). I maschi rappresentano più del 64% degli alunni con disabilità in entrambi gli ordini scolastici: 213 maschi ogni 100 femmine nella scuola primaria e 180 maschi ogni 100 femmine in quella secondaria di primo grado.

Sono alcuni dei numeri forniti oggi dall’Istat nel report «L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado». In entrambi gli ordini scolastici considerati, la disabilità intellettiva, i disturbi dell’apprendimento e dello sviluppo sono stimati come i problemi più frequenti negli alunni con disabilità.

Nella scuola primaria si stima che il 7% degli alunni con disabilità non sia autonomo in una delle seguenti attività: spostarsi, mangiare, andare in bagno. Nella scuola secondaria di primo grado tale quota è il 6%. Secondo l’Istat, si stima che gli alunni non autonomi nella mobilità, nel mangiare o andare in bagno possano contare su circa 12,5 ore settimanali di assistente ad personam nelle scuole primarie e circa 11,5 ore in quelle secondarie. Nel Mezzogiorno tale aiuto si riduce drasticamente con un gap di oltre 3 ore rispetto alle scuole del Nord. Stando ai dati del Miur gli insegnanti per il sostegno sono più di 88mila (6mila in più rispetto allo scorso anno), per cui si ha un rapporto leggermente inferiore a 1 insegnante ogni 2 alunni con disabilità. Nelle regioni del Mezzogiorno si stimano il maggior numero di ore medie di sostegno settimanali assegnate (16,1 nella scuola primaria e 12,9 nella scuola secondaria di primo grado a fronte rispettivamente di 12,7 e 10,6 ore medie settimanali al Nord). Da notare che circa il 9% delle famiglie di alunni con disabilità della scuola primaria e il 5% della secondaria di primo grado hanno presentato secondo le stime negli anni un ricorso al Tar per ottenere l’aumento delle ore di sostegno.

L’abbattimento delle barriere architettoniche e senso-percettive permane nel tempo uno dei problemi irrisolti. Nelle scuole primarie, il Mezzogiorno è la ripartizione geografica con la percentuale più bassa di scuole con scale a norma (il 69%), mentre nelle scuole secondarie è il Centro con il 76,9%. Sempre nel Mezzogiorno si ha la minore presenza di servizi igienici a norma: la percentuale si ferma al 67,8% nelle scuole primarie e al 73,7% in quelle secondarie di primo grado; il Nord è, invece, la ripartizione territoriale con la percentuale più elevata di caratteristiche a norma dei plessi scolastici: il 78,9% di scuole primarie e l’83,9% di scuole secondarie ha scale a norma; il 79,7% di scuole primarie e l’83% di scuole secondarie ha servizi igienici a norma. Inoltre, le scuole sono poco accessibili in tutto il territorio nazionale se si considera la presenza di segnali visivi, acustici e tattili per favorire la mobilità all’interno della scuola di alunni con disabilità sensoriali, oppure, in generale, di percorsi interni ed esterni accessibili. Solo il 23,7% delle scuole primarie del Nord ha all’interno del plesso scolastico mappe a rilievo e/o percorsi tattili, la percentuale è ancora più bassa nelle scuole del Mezzogiorno, 13,1%. Lo stesso differenziale territoriale permane nella scuola secondaria: il 25,8% delle scuole secondarie di primo grado del Nord contro il 13,8% di quelle del Mezzogiorno. I percorsi interni ed esterni accessibili sono invece presenti nel 48,2% di scuole primarie del Nord contro il 38,7% di quelle del Mezzogiorno; la stessa situazione è presente nelle scuole secondarie di primo grado in cui le percentuali sono rispettivamente del 50,4% e 40.

Permangono difficoltà relazionali. Nelle aule scolastiche italiane le difficoltà relazionali permangono nonostante gli alunni con disabilità passino la maggior parte del loro tempo all’interno della classe (in media 25,2 ore settimanali per la scuola primaria e 22,9 per quella secondaria) e svolgano attività didattica al di fuori della classe solo per un numero residuale di ore, in media 3,3 ore settimanali nella scuola primaria e 4,0 nella scuola secondaria di primo grado. Le ore svolte al di fuori della classe sono più elevate nelle scuole del Nord e più basse nel Mezzogiorno per entrambi gli ordini scolastici. Se l’alunno presenta problemi di autonomia – nello spostarsi, nel mangiare e nell’andare in bagno – il numero di ore di didattica passate in classe diminuisce drasticamente, con differenze lungo lo Stivale: nel Nord gli alunni non autonomi trascorrono al di fuori della classe 11 ore nella scuola primaria e 11,8 ore nella scuola secondaria di primo grado rispetto agli alunni autonomi mentre nel Mezzogiorno gli studenti non autonomi passano fuori dalla classe 3,9 ore nella scuola primaria e 6,4 ore nella scuola secondaria di primo grado. Secondo l’Istat, si riscontra una buona partecipazione degli alunni con disabilità a uscite didattiche brevi (senza pernottamento) organizzate dalla scuola. Infatti, gli alunni che non partecipano a questo tipo di attività rappresentano solo il 5,1% nella scuola primaria e il 9,4% nella secondaria di primo grado. La partecipazione alle gite di istruzione con pernottamento, invece, è meno frequente. Una minore partecipazione si riscontra in particolare nella scuola secondaria di primo grado dove si stima che non partecipino il 21,9% degli alunni con sostegno; nella scuola primaria invece tale percentuale si attesta al 10,3%.