Italia

Festa della Repubblica: Mattarella, “nel 1946 nacque la nostra casa comune”

“Sulle macerie il popolo italiano, i popoli d’Europa, i popoli del mondo, si proposero di non ripetere gli errori del passato. Non sempre ci siamo riusciti”, ha osservato il Capo dello Stato, sottolineando però che “la spinta alla rinuncia della guerra, come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, è stata allora, e rimane, robusta e forte”. “È un disegno incompiuto, per il quale moltiplicare gli impegni comuni”, ha ammonito Mattarella, che ha concluso: “Con questa convinzione e in questa prospettiva auguro a tutti buona Festa della Repubblica Italiana”.

“La terribile esperienza della pandemia e dei suoi effetti ha reso evidente la profonda interdipendenza dei destini dei nostri popoli: soltanto efficaci forme di coordinamento si sono dimostrate utili per contrastarla e sconfiggerla”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.“La concezione di un bene comune, più importante di ogni particolarismo, ci ha portato ad essere convintamente parte della Unione europea, elemento imprescindibile della nostra stessa identità nazionale”, ha osservato il Capo dello Stato, secondo cui “la cooperazione è chiamata a sostenere le opportunità offerte da una nuova stagione di ripresa e rinascita, civile ed economica. Un nuovo inizio per una comunità internazionale che voglia affrontare con successo le sfide della sostenibilità dei modelli di vita e della lotta alle disuguaglianze”. “Mi permetto di invitare, a questo fine, a trovare le tante ragioni di un impegno condiviso, che non attenua le differenze, ma unisce gli sforzi di tutti contro i nemici dell’umanità”.