Italia

Governo Conte, tra i sottosegretari neanche un toscano

Nella nomina dei sottosegretari c’è stata una «accelerazione importante perché il paese attende risposte e prima le diamo meglio è. Questo rush finale tra ieri sera e questa mattina c’è stato e sono molto soddisfatto della squadra». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte parlando ad Accumuli. Alcuni sottosegretari «non li conosco, ma avendo scorso i profili curriculari ed avendo esaminato le competenze sono confidente di avere squadra giovane ed amalgamata. Io volevo giurare già oggi ma alcuni erano in giro per l’Italia e non era possibili. Da lunedì il governo sarà operativo», ha concluso.

DIECI DI LORO ASSUMERANNO LE FUNZIONI DI VICEMINISTRO. Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, venerdì 13 settembre, alle ore 10.42 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Segretario il sottosegretario alla Presidenza Riccardo Fraccaro e ha provveduto alla nomina di quarantadue sottosegretari, nel rispetto dei limiti previsti dalla legislazione vigente.

Dei nuovi sottosegretari, dieci assumeranno le funzioni di Viceministro, con deleghe che saranno successivamente loro attribuite. Di seguito la lista dei sottosegretari oggi nominati.

Presidenza del Consiglio: Mario Turco (M5s), Programmazione economica e investimenti;  Andrea Martella (Pd), editoria. Non risulta assegnata la delega ai Servizi, che dovrebbe tenere il premier Giuseppe Conte.

Rapporti con il Parlamento: Gianluca Castaldi (M5s)  e Simona Flavia Malpezzi (Pd)

Affari europei: Laura Agea (M5s).

Esteri: viceministri Marina Sereni (Pd) e Emanuela Del Re (M5s)Ivan Scalfarotto (Pd), Manlio Di Stefano (M5s), Riccardo Merlo (Maie).

Interno: Matteo Mauri (Pd), Vito Crimi (M5s), Achille Variati (Pd) e Carlo Sibilia (M5s).

Giustizia: Vittorio Ferraresi (M5s) e Andrea Giorgis (Pd).

Difesa: Angelo Tofalo (M5s) e Giulio Calvisi (Pd).

Economia: viceministri Antonio Misiani e Laura Castelli (M5s)Pierpaolo Baretta (Pd), Alessio Villarosa (M5s) e Cecilia Guerra (Leu).

Mise: viceministro Stefano Buffagni; sottosegretari: Alessandra Todde (M5s), Mirella Liuzzi (M5s), Gianpaolo Manzella (Pd), Alessia Morani (Pd).

Politiche agricole: Giuseppe L’Abbate (M5s).

Ambiente: Roberto Morassut (Pd)

Infrastrutture: viceministro Giancarlo Cancelleri (M5s)Roberto Traversi (M5s) e Salvatore Margiotta (Pd).

Lavoro: Stanislao Di Piazza (M5s) e Francesca Puglisi (Pd).

Istruzione: Lucia Azzolina (M5s) e Anna Ascani (viceministro Pd), Giuseppe De Cristofaro (Leu).

Cultura: Anna Laura Orrico (M5s) e Lorenza Bonaccorsi (Pd).

Salute: viceministro: Pierpaolo Sileri (M5s) e sottosegretario: Sandra Zampa (Pd).

Nessun esponente toscano fa parte della lista dei sottosegretari e dei viceministri deliberata oggi in Consiglio dei ministri. Il M5S non porta al governo l’ex sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ma è il Partito democratico della Toscana che resta totalmente a bocca asciutta visto che a differenza dei pentastellati non può vantare neppure un ministro nel Conte bis. La delusione è cocente. Alla vigilia, in effetti, erano entrati nel toto sottosegretario diversi nomi: Antonello Giacomelli al ministro dello Sviluppo (per lui è stata ipotizzata anche la presidenza dell’Agcom), l’ex deputato Federico Gelli e l’assessore regionale al Diritto alla Salute, Stefania Saccardi. Due nomine queste ultime che sarebbero state funzionali a togliere parecchie castagne dal fuoco in vista della scelta del candidato alla presidenza della Regione in vista delle elezioni del 2020.

E a caldo su Facebook arriva lo sfogo del capogruppo in Consiglio regionale del Pd, Leonardo Marras: «Non mi piace commentare la politica nazionale, sebbene- scrive sul social- in molti lo facciano quotidianamente dando quasi l’impressione di essere influenti». In realtà, riconosce, «dal livello dove siamo noi, non si può incidere su quelle scelte ed è giusto che chi guida abbia tutta l’autonomia e la responsabilità di compierle. In altre parole, non contiamo nulla ma è giusto così». Dall’elenco di ministri e sottosegretari, aggiunge, «emerge che nessun toscano del Partito Democratico fa parte del governo appena formato. Eppure il Pd Toscana ha registrato il miglior risultato nazionale anche alle ultime europee, ed è l’organizzazione regionale più importante d’Italia». Dunque, conclude, «siamo ufficialmente in purga. Non ci volevo credere, ma è così».

Molto critico anche il deputato fiorentino Gabriele Toccafondi: «In Toscana sembra aleggiare un “peccato originale” da scontare. Pd e 5 Stelle cominciano decisamente male questa nuova fase con un’attenzione pressoché nulla al nostro territorio. Nessun sottosegretario o viceministro toscano comporrà infatti il nuovo governo». E aggiunge: «Questo governo avrà una possibilità solo se farà le cose, se sbloccherà cantieri, se aiuterà le famiglie e il lavoro. Ed è bene quindi ricordare che in 14 mesi dell’ultimo esecutivo proprio in Toscana è stato bloccato tutto, la Toscana e Firenze sono state trattate come un nemico politico da ostacolare». Adesso, conclude in una nota, «il nuovo governo nomina i sottosegretari e si dimentica completamente e non senza imbarazzo dei toscani. E lo dice uno che non ambiva a ricoprire questo ruolo e lo ha detto in tutte le salse. Ma trattare così un territorio non fa partire con il piede giusto».