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LEGGE 194, FORUM E MPV: MAGGIORE TUTELA DELLA VITA, APPLICARNE ANCHE GLI ASPETTI PREVENTIVI

La modifica dell’art.1 del Codice civile “per affermare che la vita ha origine dal concepimento”; la riforma dei consultori familiari per valorizzarne “la funzione di prevenzione dell’aborto”; l’inserimento nella relazione annuale del ministero della Salute sull’andamento delle interruzioni di gravidanza (Ivg) di maggiori dettagli, come i dati sulle cause dell’Ivg o il numero dei bambini “salvati” ad opera dei consultori. Questi, per il presidente del Movimento per la vita Carlo Casini, sono, in sintesi, gli “interventi possibili” sulla Legge 194. Intervenendo questa mattina a Roma ad una conferenza stampa promossa dal Mpv e dal Forum delle associazioni familiari alla vigilia del 30° della Legge 194 (22 maggio 1978), Casini ha precisato: “Non ritengo realisticamente possibili interventi diretti su quella che peraltro giudico una cattiva legge” perché riconosce “un inesistente diritto della donna ad abortire consentendo ad una persona di disporre della vita di un’altra”; tuttavia questi interventi, a partire dalla modifica dell’art.1 del Codice civile, “pur non toccando la 194, possono orientarne l’interpretazione attuativa nella direzione di una maggiore tutela della vita”.

“L’aborto rimane un evento drammatico non solo per la donna ma per l’intera società”, pertanto “è necessario mettere in atto un’effettiva tutela sociale della maternità, promuovendo l’applicazione integrale della Legge 194, soprattutto nei suoi aspetti preventivi e propositivi”. Lo ha detto questa mattina a Roma Giovanni Giacobbe, presidente del Forum delle associazioni familiari, durante la conferenza stampa promossa dal Forum e dal Mpv in occasione dei 30 anni della Legge 194. Oltre a ribadire l’urgenza di “riconoscere la soggettività giuridica dell’essere umano a partire dal concepimento”, Giacobbe ha affermato che i consultori devono diventare “luoghi di concreta alternativa all’aborto”. Per il presidente del Forum il dibattito sulla 194, “modifica sì/modifica no” è “un espediente dialettico per ideologizzare il problema e non fornire risposte concrete”. Richiamando i cinque milioni di aborti praticati nei 30 anni della legge, Casini ha citato l’impegno dei Centri di aiuto alla vita (Cav) che nello stesso periodo “hanno aiutato a nascere circa 100mila bambini”, ed ha annunciato la consegna al Parlamento del VI Rapporto sull’attività dei Cav. “Se poche persone con pochi mezzi hanno potuto fare questo – ha osservato – quanti risultati si potrebbero ottenere con l’impegno dello Stato e dell’intera società!”.

Sir