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ROMA: ROGO IN CAMPO ROM, MORTI 4 BIMBI. ALEMANNO VUOLE POTERI SPECIALI

(ASCA) – Raul 4 anni, Fernando 5, Sebastian 11 e Patrizia 8 anni. Sono i quattro fratellini morti nell’incendio di una baracca in un campo rom a Roma, ieri sera. Il rogo si è sviluppato intorno alle 20.30 in un insediamento sulla via Appia Nuova, vicino al circolo golfistico dell’Acquasanta. Stando a quanto riferito da alcuni abitanti dell’insediamento, i bambini erano stati lasciati soli nella baracca. Una zia era andata a cercare dell’acqua, la madre a comprare del cibo. Un dramma che riporta la memoria al 2007, quando in circostanze simili morirono quattro bimbi a Livorno. Una tragedia “veramente orribile per questa città – ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno -. Ho lanciato molte volte l’allarme perché questi insediamenti venissero smantellati perché sono pericolosissimi”, ha ricordato Alemanno che si è scagliato contro la lentezza della burocrazia e anche della sovrintendenza per il mancato ampliamento di un campo regolare. “Chiederò, urlando, al governo poteri speciali per gli insediamenti dei rom – ha aggiunto – affinché il Prefetto possa realizzare i campi rom autorizzati a Roma” perché “non possiamo permettere che la gente continui a vivere in baracche di plastica, dove basta un cerino che cade nel posto sbagliato per farle diventare dei forni crematori a cielo aperto”.Con la morte di questi bimbi si torna a parlare delle politiche adottate dalle autorità locali che – come sottolinea l’Associazione 21 luglio che segue da tempo lo stato di attuazione del Piano – si esprimono “in tutta la loro inefficacia con il Piano Nomadi”. L’Associazione dunque ha chiesto le dimissioni dell’assessore alle politiche sociali Sveva Belviso e del soggetto attuatore del Piano Nomadi, Angelo Scozzafava. E nel rincorrersi delle dichiarazioni ufficiali di cordoglio, il Pd Roma, con Marco Miccoli ha ricordato ad Alemanno che “la questione rom non va affrontata solo dal punto di vista dell’ordine pubblico, altrimenti succede quello che sta accadendo in questi ultimi tre anni in città: incidenti mortali a ripetizione. Domani sarà il giorno in cui si valuteranno le responsabilità su questo incredibile dramma. Per ora diciamo soltanto che troviamo paradossale che Alemanno se la prenda con la burocrazia. Ma quando si assumerà le proprie responsabilità il sindaco di Roma?”. Profondamente addolorata per la tragedia si è detta il governatore del Lazio, Renata Polverini: “Ancora un rogo in cui a perdere la vita sono dei bambini attendiamo di conoscere le cause che hanno portato all’incendio, ma questa tragedia ripropone l’urgenza di accelerare e moltiplicare tutti gli sforzi necessari per chiudere gli insediamenti abusivi e consentire a queste comunità presenti sul nostro territorio di vivere in contesti sicuri e dignitosi”. A chiedere l’immediata attuazione di un Piano Nomadi “concertato” sono stati Umberto Marroni, capogruppo Pd Roma Capitale e Daniele Ozzimo, vicepresidente della Commissione Politiche Sociali e consigliere Pd, che sono tornati alla luce di questa vicenda tragica sul problema dei campi abusivi. Il micro-accampamento dove ieri sono morti i quattro bimbi era stato censito a dicembre scorso dalla Questura e, secondo quanto riferisce l’Associazione 21 luglio, “in passato le famiglie presenti in questo insediamento erano state più volte sgomberate, senza avere potuto ottenere dalle istituzioni preposte una adeguata sistemazione alternativa”.