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SICUREZZA: DECRETO IN GAZZETTA, VIA A ESPULSIONI, CONTROLLI IN CAMPI ROM

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore il decreto, firmato ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che estende ai prefetti la possibilità di allontanare i cittadini comunitari per “esigenze di pubblica sicurezza”. E subito sono scattati i primi provvedimenti: il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi ha firmato quattro decreti di allontanamento nei confronti di altrettanti cittadini romeni, che sono stati rimpatriati in serata con un volo di linea in partenza da Malpensa. Ma per avere un quadro più chiaro di quanti saranno i comunitari, soprattutto romeni, che saranno costretti a lasciare l’Italia, bisognerà attendere che le questure abbiano finito i primi controlli e stilato degli elenchi. Perché, come ha spiegato anche il capo della polizia Antonio Manganelli, occorrerà prima fare un censimento degli stranieri da allontanare “nell’assoluto rispetto della dignità umana e delle persone, senza caccia alle streghe e sulla base di elementi oggettivi”.Un lavoro complesso, dunque, che coinvolgerà in primo luogo forze dell’ordine e prefetti e che si muoverà su due binari: da un lato far rispettare la legalità allontanando quei soggetti pericoli per la pubblica sicurezza, dall’altro controllare gli insediamenti abusivi per vedere chi può restare e chi invece deve essere rimandato nel paese d’origine. “Il grande lavoro che verrà fatto in questi giorni – dice una fonte qualificata – sarà di monitorare con attenzione il territorio e organizzare le operazioni da attuare. Dobbiamo ‘qualificare’ le espulsioni, perché non deve esserci nessuna ‘corsa al romeno’. Ad essere espulsi saranno soltanto personaggi con precedenti penali di una certa caratura”.Il decreto in Gazzetta d’altronde stabilisce chiaramente che il prefetto può espellere direttamente soltanto per “motivi imperativi di pubblica sicurezza”. E i motivi sono imperativi, dice il testo, quando “il cittadino dell’Unione o un suo familiare, qualunque sia la sua cittadinanza, abbia tenuto comportamenti che compromettono la tutela della dignità umana o dei diritti fondamentali della persona umana ovvero l’incolumità pubblica, rendendo la sua permanenza sul territorio nazionale incompatibile con l’ordinaria convivenza”.“Dovrà essere avviata una vera e propria indagine conoscitiva sulla popolazione rom presente sul territorio prima di procedere con i vari provvedimenti – puntualizza non a caso il prefetto Lombardi – non abbiamo una vera e propria lista: è chiaro che gli organi di polizia hanno un elenco di persone che hanno subito condanne e che sono comunitarie e quindi si parte da una base. Poi però bisogna fare un esame caso per caso”. A Milano potrebbero comunque essere “alcune centinaia” le persone da allontanare e anche nelle altre grandi città ci si dovrebbe attestare su queste cifre.“A Roma c’é un forte allarme sociale e occorre dare un segnale forte” conferma il prefetto Carlo Mosca, ma “prima è necessario allontanare i delinquenti e poi creare i siti dove sistemare” i rom che invece potranno restare. Mosca ha anche chiarito che il pugno duro varrà sia per gli immigrati sia per quei cittadini che pensano di farsi giustizia da soli. “Si fidino delle istituzioni e delle forze di polizia, impegnate 24 ore su 24. Coloro che pensano di farsi giustizia da soli sono fuori dalla legge e se ci sarà qualcuno che violerà la legge, saranno adottati i provvedimenti conseguenti”. I controlli nei campi rom sono comunque già scattati, da Milano (sono stati censiti oltre 1.400 romeni) a Roma (in 9 mesi sono state sgomberate 5.241 persone da diversi siti abusivi e oggi sono stati controllati 15 campi e arrestate 12 persone), da Torino (una trentina i rom portati in questura, due dei quali potrebbero ricevere il provvedimento di espulsione) a Firenze e a Bari. E lunedì arriveranno in Italia anche gli altri due agenti romeni (tre sono arrivati ieri e cinque già erano in Italia) che andranno a integrare la task force coordinata dal vice capo della polizia e direttore della Criminalpol Nicola Cavaliere.I comunitari che saranno destinatari del provvedimento di allontanamento non andranno però in carcere. Verranno sistemati provvisoriamente nelle camere di sicurezza delle questure o nei Cpt, in attesa che siano organizzati gli aerei. Che dovrebbero essere di linea e non voli charter – una scelta più politica che organizzativa – con il personale delle forze dell’ordine a bordo per scortare gli espulsi. (ANSA).