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TRAPIANTI SIEROPOSITIVA: CONSIGLIO TOSCANA SOLIDALE CON ROSSI

Il Consiglio regionale della Toscana ha espresso, a maggioranza, il suo sostegno all’assessore alla sanità Enrico Rossi dopo lo scandalo dei trapianti da una persona sieropositiva. Parte del Centrosinistra e Rifondazione comunista hanno approvato una mozione che condivide la relazione dell’assessore e anche l’intervento in aula del presidente Claudio Martini e impegna la commissione sanità a promuovere un lavoro di approfondimento. In particolare, si legge nel testo, la commissione sanità si occuperà di approfondire “il sistema delle procedure e della trasmissione degli atti clinici nel settore dei trapianti e in quelli a più alta complessità”. Su questa parte dispositiva, fra l’altro, la mozione ha raggiunto l’unanimità dei consensi (in aula mancavano solo i consiglieri della Margherita e dello Sdi) mentre il centrodestra non ha condiviso la premessa della mozione a favore di Rossi e del sistema sanitario toscano. La Cdl ha presentato una propria mozione, poi bocciata dall’aula, che, nella parte narrativa, metteva in evidenza “gravi lacune del modello sanitario toscano”, definito “autoreferenziale”.

La Margherita e lo Sdi non hanno partecipato al voto “per motivi procedurali”. “Condividiamo la relazione di Rossi – ha spiegato Pieraldo Ciucchi, capogruppo socialista – ma per noi la discussione sarebbe dovuta terminare senza votare la mozione del centrosinistra proposta dai Ds”. Nel dibattito che ha seguito l’intervento di Rossi il centrodestra ha sottolineato la necessità di rivedere il sistema sanitario toscano. “Non è semplicemente sufficiente una revisione della procedura – ha affermato Anna Maria Celesti (FI) – ma occorre liberare il sistema sanitario del pregiudizio ideologico dell’autorefenzialità”. Marco Carraresi, capogruppo Udc, ha sottolineato che “si è gettata la croce solo addosso ai malcapitati di turno che hanno fatto il proprio dovere, rispettando protocolli non scritti da loro. Purtroppo in toscana é la politica a scegliere i primari”.

“Perplesso e sconcertato” dalla relazione di Rossi si è definito Marco Cellai (An), in quanto, secondo lui, “si è teso a spostare la comunicazione su quanto si sta facendo per rimediare”, mentre “é sconcio strumentalizzare quanto successo ma è altrettanto sconcio non andare ad analizzare fino in fondo i problemi”. “Non abbiamo chiesto le dimissioni di Rossi – ha puntualizzato Maurizio Dinelli, capogruppo FI – perché il problema è generale e non si risolve rimuovendo una persona”. Sul voto dell’aula, tutta la Cdl ha poi commentato “la reazione fuori dalle righe di Rossi” che ha invitato a non votare la mozione del centrodestra, reazione che per FI, An e Udc “é sintomo di un sistema con i nervi scoperti”.

Il centrosinistra ha invece condiviso la posizione di Rossi e poi del presidente Claudio Martini. “Questa vicenda – ha sottolineato Alberto Monaci, capogruppo Dl – è stato come un detonatore tragico dal quale ripartire”, mentre per Fabio Roggiolani (Verdi) “il sistema non va fermato, per esempio interrompendo i trapianti, ma solo rassicurato”. “Forse è giunto il momento – ha aggiunto – di usare in tutta la Toscana la cartella clinica informatica già sperimentata da alcune Asl”. “Rossi è stato convincente – ha affermato Paolo Cocchi, capogruppo Ds – nello spiegare i fatti e come il servizio sanitario ha reagito, e ha proposto soluzioni concrete. Il centrosinistra si è poi dimostrato compatto nel respingere la mozione della Cdl che puntava a strumentalizzare la vicenda proponendo una lettura liquidatoria del sistema sanitario toscano”. (ANSA).

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