Lettere in redazione

Fecondazione, la battaglia referendaria

Caro Direttore,è iniziata ufficilamente la battaglia sul referendum che riguarderà la Legge 40. So che non è bello parlare di battaglia, ma purtroppo essa va combattuta: credo che la difesa della Vita sia un privilegio (ripeto, privilegio) a cui noi cattolici non possiamo rinunciare. La partita si giocherà sui temi dibattuti già da tempo: contrapposizione tra scienza e fede, libertà di ricerca, relativismo etico. Un problema si impone a mio avviso, urgente, ma forse leggermente trascurato: quello dell’individualismo. Oggi è molto diffusa l’idea che l’azione di un singolo individuo non abbia ripercussioni sulla società (e quindi sugli altri), quantomeno per ciò che riguarda il tessuto etico su cui essa si basa, costituito da aspetti che non disturbano gli occhi, le orecchie o i polmoni, ma unicamente le coscienze. Paradossalmente infatti si tende a fare più attenzione a non alzare troppo il volume della propria tv, o a chiedere il permesso di fumare, pittosto che preoccuparsi di non urtare le coscienze altrui, oltretutto su un tema delicato come la vita. In fondo molti (capeggiati dai radicali) affermano: se tu non vuoi fecondare un ovulo artificialmente o fare sperimentazione su embrioni (nei quali alloggia il patrimonio genetico umano) sei libero di non farlo, ma se altri lo fanno, ti procurano forse del male? La nostra risposta deve essere un sì forte e chiaro.Lorenzo SchoepflinArezzo Caro Direttore,mi permetto di segnalarle una notizia Ansa del 24 gennaio 2005 su una probabile nocività delle cellule staminali embrionali (una proteina non umana, l’acido N-glicolilneuraminico, contenuta in queste cellule susciterebbe una reazione immunitaria nel corpo di un paziente). Una ragione in più, se la ricerca confermasse questa ipotesi di lavoro, per sospendere – almeno a scopo precauzionale – qualsiasi sperimentazione sulle staminali embrionali a fini terapeutici. Dio non gioca a dadi con la vita! Tuttavia è mio convicimento che esistano barriere naturali inviolabili tra le specie viventi e all’interno della stessa specie (es. uomo) e questa ricerca potrebbe essere una dimostrazione pratica di questa ipotesi. È l’uomo, con il suo delirio di onnipotenza, che vuole violare queste barriere naturali che il buon Dio ha messo per l’equilibrio e l’armonia della Creazione.Antonio CusanoFirenze L’appuntamento referendario, più che una battaglia, può essere – deve essere – per noi cristiani «un’opportunità per rendere tutti consapevoli dei problemi reali e dei valori in gioco». La legge 40 sulla fecondazione assistita, anche se non è perfetta e neppure «cattolica» come si afferma, è pur sempre una legge «necessaria» che finalmente regola una situazione che era di autentico «far west della provetta», ponendo dei limiti all’individualismo imperante che «fa di ogni desiderio un diritto».Il primo impegno quindi è farla conoscere, illustrandone gli aspetti scientifici ed etici ed evidenziando che la vittoria dei sì ne cancellerebbe proprio i punti più qualificanti.Ma potrà essere anche occasione per aprire su questi temi un dibattito serio che superi gli slogan e le contrapposizioni di comodo e soprattutto sia svincolato da appartenenze politiche che in questioni come queste, che interpellano le coscienze, finirebbero per alimentare scontri ideologici che non aiutano a capire e che vanno da tutti evitati. Certo questo presuppone un clima di sereno confronto che sarà facilitato se le diverse posizioni potranno avere spazio adeguato sui mezzi di comunicazione, soprattutto su quelli del servizio pubblico. Riguardo poi alle modalità, con cui esprimere al momento del voto la nostra netta contrarietà all’abrogazione di alcuni articoli, nessuna possibilità è esclusa, anche se sembra più opportuna la non partecipazione al voto, che è del resto opzione lecita e prevista dalla legge.