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Colombia: la presenza di gruppi paramilitari minaccia nuovamente la popolazione civile

La denuncia dei volontari internazionali di Operazione Colomba (Comunità Papa Giovanni XXIII) che ieri hanno incontrato in un villaggio un gruppo di paramilitari intenzionati a prendere il controllo del territorio dopo l'accordo tra governo e Farc.

Ieri, 6 settembre, volontari italiani di Operazione Colomba, corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, si sono recati nel villaggio di Arenas Altas (regione di Antioquia) in Colombia a seguito dell’allarme lanciato dagli abitanti dell’area per la presenza di un folto gruppo di paramilitari. Volontari internazionali, tra i quali membri di Operazione Colomba, hanno accompagnato sul luogo una commissione della Comunità di Pace di San Josè di Apartadò, per monitorare la situazione. Così hanno incontrato un gruppo di 10 paramilitari. Alla richiesta di andarsene e allontanarsi dal villaggio per non esporre la popolazione civile al rischio di scontri armati, i paramilitari, che sulle divise portavano il logo «Agc» (Autodefensas Gaetanista de Colombia), hanno risposto di essere venuti per prendere il controllo del territorio che lasceranno le Farc e di essere disposti a combattere con altri gruppi armati per il territorio.

«Destano enormi preoccupazioni queste dichiarazioni da parte dei gruppi paramilitari incontrati dai nostri volontari, soprattutto alla luce della recente conclusione dei negoziati sugli accordi di pace, terminati lo scorso 24 agosto all’Avana», commenta Antonio Da Filippis, responsabile di Operazione Colomba, che continua: «Purtroppo già da tempo, proprio in relazione agli accordi di pace, stiamo assistendo sul campo a un grande movimento di gruppi armati interessati a contendersi il controllo del territorio e degli spazi che verranno ‘lasciati liberi dalle Farc’ come dicono loro. Questo significa che la popolazione civile si troverà nuovamente in mezzo a violenze, intimidazioni e scontri armati se non ci sarà un impegno immediato da parte delle autorità competenti per evitarlo».