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Migranti: Oxfam e 23 Ong ai leader Ue, «nelle isole greche migliaia di persone allo stremo. Accordo con Turchia produce disumanità»

In una lettera aperta inviata oggi ai leader europei da Oxfam e 23 Ong la denuncia della situazione insostenibile sulle isole greche a seguito dell'accordo per la gestione dei flussi migratori e il rimpatrio degli irregolari siglato tre anni fa da Unione europea e Turchia.

«Un inverno in trappola nelle isole greche in condizioni disumane: a tre anni dalla sua firma, l’accordo tra l’Unione europea e la Turchia, per la gestione dei flussi migratori e il rimpatrio di migranti irregolari, ha prodotto solo politiche miopi, insostenibili e disumane. I primi a farne le spese sono uomini, donne e bambini in fuga dalla violenza e dalla guerra, intrappolati in Grecia». È la denuncia contenuta in una lettera aperta inviata oggi ai leader europei da Oxfam e 23 Ong: nel 2018 fino a 20.000 persone si sono ritrovate a vivere ammassate nei campi dell’Unione europea delle isole greche. Solo lo scorso inverno circa 12.000 persone – il doppio della capacità massima dei campi allestiti – hanno trascorso mesi interi in centri di accoglienza e identificazione sovraffollati, dormendo in tende non riscaldate con accesso all’acqua corrente e all’elettricità solo poche ore al giorno. Tantissime famiglie  già vittime di traumi nei Paesi di origine, come la Siria, si sono così ritrovate esposte al rischio di subire nuove violenze, molestie e sfruttamento.

«Una situazione inaccettabile causata da politiche europee che intrappolano i richiedenti asilo negli hotspot dell’Unione sulle isole greche, piuttosto che ospitarli in centri di accoglienza sicuri sulla terraferma», affermano le organizzazioni umanitarie. Altra conseguenza dell’Accordo Ue-Turchia è che mentre il numero delle domande di asilo in Europa è diminuito, le richieste in Grecia sono aumentate negli ultimi tre anni: a Lesbo sono triplicate, superando le 17.000 solo nel 2018. 

«L’Unione europea consente che migliaia di persone vivano intrappolate in condizioni inaccettabili, nel vano tentativo di rispedirle in Turchia. Un Paese che sta già ospitando oltre 3 milioni e 600mila siriani in fuga dalla guerra – afferma Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia -. Le politiche assunte fin qui hanno generato una grande pressione sulla Grecia, mentre la gestione dei rifugiati e richiedenti asilo dovrebbe essere condivisa con il resto dell’Europa». Oxfam chiede, tra l’altro, ai leader europei «un piano sostenibile ed equo di condivisione della responsabilità dei richiedenti asilo»; «la sospensione immediata da parte del governo greco di ogni restrizione alla mobilità che intrappola i richiedenti asilo sulle isole»; «la garanzia che la Grecia spenda i fondi Ue disponibili per i servizi essenziali».