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Nubifragi in Giappone: «danni estesi». Caritas già sul posto, aperta raccolta fondi straordinaria

Sono 169 i morti, 79 i dispersi e oltre 20mila le persone rimaste isolate in conseguenza delle piogge torrenziali che hanno colpito il Giappone orientale e, in particolare, le prefetture di Hiroshima, Ehime e Kochi, che hanno diffuso questi dati. Le zone isolate vengono raggiunte dagli elicotteri per il rifornimento di acqua potabile e cibo.

«Purtroppo ancora poche notizie precise» sono disponibili quanto ai danni materiali, riferisce al Sir Koichi Arimura, del dipartimento per le Comunicazioni sociali della Conferenza episcopale giapponese. La diocesi di Hiroshima, quella più devastata dall’acqua è ancora impegnata a «rendersi conto dei danni: è difficile perché sono molto estesi», spiega Arimura. Al momento, la Caritas Giappone, già sul posto, «sta lavorando per capire come intervenire nelle aree colpite». È certo che «per poter continuare a soccorrere le vittime di questo pesante disastro» la Caritas ha aperto una raccolta fondi straordinaria, fondi che «saranno usati per i soccorsi da organizzare in cooperazione con la parrocchia delle zone colpite», si legge sul sito.