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Sri Lanka. Isis rivendica, «rappresaglia» per la strage nelle moschee di Christchurch

Dopo due giorni è arrivata la rivendicazione dell'isis per gli attentati contro cristiani e turisti che nel giorno di Pasqua hanno causato 321 morti e 500 feriti nello Sri Lanka. Celebrati dall'arcivescovo di Colombo i funerali di un primo gruppo di vittime. Il cordoglio dei capi cristiani di Gerusalemme.

L’Isis ha rivendicato gli attacchi nello Sri Lanka che hanno causato almeno 321 morti, senza tuttavia fornire alcuna prova del suo coinvolgimento diretto. La rivendicazione è giunta attraverso Amaq, l’agenzia di propaganda del gruppo terroristico. Gli attacchi sono stati compiuti in «rappresaglia» per la strage nelle moschee di Christchurch (Nuova Zelanda) del 15 marzo scorso in cui morirono 50 persone: è quanto emerge da una prima indagine degli attentati di domenica. Secondo quanto ha riferito in Parlamento il viceministro della Difesa del Paese, sono 321 le persone che hanno perso la vita e circa 500 i feriti

Il cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha celebrato questa mattina i funerali di un gruppo di vittime all’esterno della chiesa di San Sebastiano a Negombo, uno dei luoghi di culto colpiti dagli attentati terroristici di Pasqua.  L’arcivescovo, si legge in una nota dell’arcidiocesi, «ha offerto un messaggio di consolazione e invitato i fedeli a non cedere alla violenza».

Ferma condanna per gli attentati terroristici in Sri Lanka è stata espressa in una nota, diffusa nella serata di ieri, dai Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme. «Siamo profondamente rattristati per gli orribili atti di violenza che hanno colpito persone innocenti e credenti durante le funzioni della domenica di Pasqua – si legge nella nota -. Le Chiese di Gerusalemme esprimono le loro più sentite condoglianze alle comunità, alle famiglie e agli amici di coloro che hanno perso la vita o sono stati feriti da questi atti malvagi. Siamo solidali con tutta la popolazione dello Sri Lanka, in particolare con coloro che sono stati coinvolti in prima persona in questi attentati terroristici. Possa il Signore risorto portare la Sua pace, la Sua consolazione e la sua speranza al popolo dello Sri Lanka e porre fine alla violenza e allo spargimento di sangue in tutto il mondo». Il comunicato porta la firma, tra gli altri, del Patriarca Teofilo III, Patriarcato greco-ortodosso, di mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico, Patriarcato Latino, del Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton.