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Strasburgo, spari al mercatino di Natale, 3 morti e 12 feriti. Tajani: «Non ci lasciamo intimidire»

Sono almeno tre le vittime di uno, forse due attentatori, che ieri sera hanno aperto il fuoco nel centro di Strasburgo , intorno alle 20 , l'ora in cui tutti sono in giro per mercatini o per locali. Dodici i feriti, tra cui anche un italiano, un giovane giornalista radiofonico. 

L’attentatore era finito già in carcere in passato per aggressione. In seguito era stato segnalato come elemento «radicalizzato» e come minaccia per la sicurezza nazionale, catalogato con la «Fiche S». Si chiama Cherif C., 29 anni, di origini nordafricane ma nato a Strasburgo.

L’attentatore avrebbe utilizzato un’arma semiautomatica nel mercatino vicino alla cattedrale e nelle vie adiacenti. L’autore della sparatoia era fuggito la mattina quando i gendarmi si erano presentati nel suo domicilio nel quartiere di Neudorf per arrestarlo, per reati di criminalità comune. Secondo i media francesi nel suo domicilio i gendarmi avrebbero trovato delle granate. Secondo Le Figaro doveva essere fermato dalle forze dell’ordine.

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha annunciato in aula gli accadimenti, affermando che «questo parlamento non si fa intimidire, dobbiamo essere duri e fermi verso il terrorismo. Continuiamo a lavorare e reagiamo con la forza della democrazia contro la violenza terroristica». Tajani ha poi lanciato un messaggio ai familiari di deputati e funzionari: nessuno risulterebbe, al momento, coinvolto dei fatti accaduti in centro, che dista circa tre chilometri dal Parlamento.

«Nessuno si immaginava che la violenza terroristica fosse ancora così forte. Stasera a Strasburgo persone inermi sono cadute», sotto il fuoco delle armi, «proprio ai mercatini di Natale, segno di pace, così come due anni fa era avvenuto a Berlino, sempre alla vigilia delle festività». David Maria Sassoli, vice presidente del Parlamento europeo, commenta per il Sir in presa diretta i fatti qui nella “capitale del Natale”, colpita da un attentato in pieno centro, che ha fatto – bilancio provvisorio – almeno tre vittime e una decina di feriti. «Questa violenza non ci ferma, non può intimidirci – prosegue Sassoli –. Per questa ragione il Parlamento ha proseguito i lavori. Chi intende fermare la democrazia avrà la risposta che i cittadini europei vogliono dare: non arrendersi».