Opinioni & Commenti

Troppi casi di violenza in pochi giorni. Giustizia sì. Allarmismi o razzismo no

di Giovanni Pallanti

Una recrudescenza di violenza si è verificata in alcune città toscane: a Prato, nella notte di mercoledì scorso, una giovane donna di origine rom ma di cittadinanza italiana (nata e residente nella stessa città), pregiudicata e condannata per furto e tentata estorsione, che doveva essere sottoposta all’obbligo di dimora nelle ore notturne, ha accoltellato un uomo di 72 anni davanti al Pronto soccorso dell’ospedale di Prato alle due di notte. L’uomo è deceduto per la ferita riportata all’altezza del cuore. Il giorno precedente, a Firenze, il senatore del Pd Livi Bacci è stato rapinato nel Viale Belfiore alle 12,30 da due giovani «di pelle bianca», che gli hanno rotto il setto nasale e rubato il portafoglio con 60 euro oltre alla bicicletta sulla quale viaggiava. Pochi giorni prima, sempre a Firenze, un giovane omosessuale è stato violentemente aggredito riportando gravissime lesioni al volto e al corpo.

Questi fatti si stanno verificando un po’ in tutta Italia. Firenze e la Toscana sembravano abbastanza immuni. Purtroppo non è così. Anche la nostra regione è colpita da una criminalità diffusa che infierisce in ogni direzione: un omosessuale, un anziano che accompagnava in ospedale la vecchissima suocera nell’ore notturne e un senatore della Repubblica che viaggiava in bicicletta in pieno giorno.

Tutto questo suscita nella cittadinanza indignazione, preoccupazione e richiesta d’ordine. I motivi di questa violenza sono probabilmente molteplici. Esiste un’area sociale composta da persone senza reddito fisso dedite ad attività delinquenziali. È inutile sperare che bastino le semplici parole per esorcizzare questi fatti. Il fenomeno della violenza deve essere represso dalle forze dell’ordine e bisogna arrivare senza indugio all’espiazione certa delle pene inflitte dai tribunali senza guardare in faccia a nessuno. Uomini potenti o semplici cittadini che delinquono devono essere uguali davanti alla legge, come dice la Costituzuione della nostra Repubblica. Una democrazia e la convivenza civile si difendono con una giustizia giusta che non faccia sconti a nessuno. Sarebbe sbagliato però che i cittadini, allarmati da questa tragica spirale di violenza, pensassero di farsi giustizia da soli. Senza allarmismi eccessivi e senza razzismi immotivati, bisogna cooperare con le forze dell’ordine e con la magistratura per tutelare l’ordine pubblico e far rispettare la legge contro ogni tipo di delinquenza.