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AFRICA ORIENTALE CREA FORZA DI INTERVENTO PER GARANTIRE PACE

Sarà composta da 3000 soldati, provenienti da 11 Paesi, la Brigata dell’Africa orientale che, insieme ad altre 4 (nord, sud, centro ed ovest del Continente), costituirà parte della Forza d’intervento rapida voluta dall’Unione Africana (Ua) per intervenire in caso di conflitti con operazioni di ‘peacekeeping’ o di interposizione. I capi di Stato di 11 Paesi africani si sono accordati venerdì scorso nella capitale ruandese sulla composizione di questa brigata che sarà operativa al più presto. Il quartier generale della nuova forza sarà ad Addis Abeba (Etiopia) e la segreteria a Nairobi, in Kenya. Il comando della brigata ruoterà con cadenza annuale in base all’ordine alfabetico dei Paesi che hanno aderito. In giugno i Paesi dell’Africa occidentale erano arrivati a un accordo analogo per un contingente di 6500 uomini. La forza militare d’intervento rapido è una delle priorità dell’Unione Africana e insieme al Consiglio per la pace e la sicurezza creato lo scorso maggio (studiato sulla falsariga del Consiglio di sicurezza dell’Onu) dovrebbe fornire uno strumento sufficientemente adatto e versatile per intervenire politicamente e fisicamente bloccando sul nascere i conflitti del continente. Ormai, infatti, in seno all’Ua si fa sempre più strada l’idea che non sarà possibile parlare concretamente di sviluppo e di progresso africano se prima non si risolveranno definitivamente i conflitti che sconvolgono il continente minando possibilità economiche, culturali e sociali di numerosi Paesi.Misna