Toscana

EMIGRATI, 40 RAGAZZI DA ARGENTINA, AUSTRALIA, BRASILE E URUGUAY STUDIANO A SIENA LINGUA E CULTURA ITALIANA

Età media 21 anni, sono in 40 (22 ragazze e 18 ragazzi) provengono in maggioranza dall’Argentina e dall’Australia, ma anche dal Brasile e dall’Uruguay e sono appena arrivati in Toscana per un corso di lingua e di cultura italiana che li terrà a Siena fino ai primi di febbraio. Sono figli e nipoti, in certi casi bisnipoti, di toscani emigrati all’estero. La terra di origine prevalente è la Lucchesia, ma anche Lunigiana e Montagna Pistoiese si difendono bene: in ogni caso sono rappresentate quasi tutte le province toscane. Questi ragazzi (“veri ambasciatori di italianità”) sono stati ricevuti questa mattina in Regione Toscana nel corso di una breve cerimonia introdotta da Lorenzo Murgia, vicepresidente vicario del Consiglio dei Toscani all’Estero. I “calorosi e affettuosi saluti” del presidente Claudio Martini sono stati affidati a un messaggio a causa di un concomitante impegno. Martini, che a fine febbraio visiterà proprio il Sud America in missione istituzionale, ha sottolineato l’importanza assegnata dalla Regione Toscana alla ricerca di “strade nuove per alimentare i rapporti con le seconde, terze e spesso quarte generazioni di toscani all’estero”. Ogni anno i giovani ospiti della Toscana per questo tipo di iniziativa sono cento: 60 vengono ospitati in estate a Viareggio e i rimanenti – che in genere provengono dall’altro emisfero – frequentano il corso invernale nell’Università per stranieri a Siena.

E proprio a Siena i ragazzi, fra le altre cose, saranno condotti nei misteri del Palio. “Esperienza magnifica” – ha commentato John Giorgetti. Lui, fra i quaranta, è un caso atipico perché partì da Carrara per l’Australia, con i suoi genitori, nel 1996 in una delle ultime ondate di emigrazione: aveva appena dieci anni e si chiamava ancora Giovanni. Adesso vive a Perth e, con il suo compagno di corso, i cui nonni partirono dalla Lucchesia per Buenos Aires, ha idee chiare sulla “vera globalizzazione” che non è “solo economica ma è soprattutto sociale e culturale”. Una ragazza australiana è contenta, a nome di tutti, “per la opportunità di conoscere la nostra origine e di costruire il nostro futuro”. Alla cerimonia assiste anche Fulvia Lisi, insegnante di lingua italiana in Argentina che, dopo aver invitato i giovani a “camminare per le strade ascoltando le tante e differenti parlate toscane”, confessa un’antica simpatia con una delle contrade senesi (“Tutti gli anni in Argentina aspetto in gloria il Palio proprio per tifare Torre”). Parla anche Ron Pauli, anziano emigrato a Melbourne, per invitare i ragazzi a “non perdere i contatti con le antiche terre dei vostri antenati” e a non lasciar morire la “grande esperienza dei Club toscani all’estero”. (cs-mb)