Toscana

Forza Nuova. Anpi diffida Prefetto: manifestazione a Prato è apologia fascismo

La presidente nazionale dell’Anpi, Carla Nespolo, ha inviato una lettera di diffida firmata dall’avvocato Luigi Ricci con la richiesta di «impedire che il corteo indetto da Forza Nuova per il 23 marzo per celebrare il centenario della fondazione dei fasci di combattimento abbia luogo, in quanto illecito e illegittimo». La Prefettura, proprio ieri, ha deciso di confermare l’autorizzazione all’iniziativa «Salvare l’Italia» convocata dal partito di estrema destra. Stavolta, oltre a esprimere una netta contrarietà, l’associazione dei partigiani minaccia di ricorrere alle vie legali e di andare fino in fondo.

La lettera precisa che i vertici di Anpi si riservano «di adire la competente autorità giudiziaria affinché valuti la configurabilità dei reati» di apologia di fascismo e incitazione all’odio razziale. Anpi ricorda come contro il corteo di sabato si siano alzate le voci del sindaco di Prato, Matteo Biffoni, della Diocesi, assieme a quella di ventimila cittadini che hanno sottoscritto una petizione su ‘change.org’ per sollecitare il questore e il prefetto a revocare l’autorizzazione. Un’indignazione che ha portato a organizzare nello stesso giorno una contromanifestazione. Il timore è che Prato possa diventare teatro di azioni violente da parte di facinorosi con rischi per l’ordine pubblico. Del resto preoccupano alcune avvisaglie come le scritte inneggianti al Duce e le svastiche comparse sui muri della sede pratese dell’associazione e del museo della Resistenza. «Condotte gravissime», viene evidenziato dai partigiani.

«La stessa data scelta per il corteo offende profondamente i valori dell’ordinamento costituzionale» vista la concomitanza col centenario della fondazione dei fasci di combattimento. «Allarmante, inoltre, appare la scelta di manifestare proprio nella cittadina toscana, medaglia d’argento della Resistenza – prosegue il testo della diffida dell’Anpi – in totale spregio dei valori dell’antifascismo degnamente rappresentati da Prato». Con alcune conseguenze a cascata legate ai principi costituzionali e alle leggi italiane.

«Consentire che una manifestazione di tal genere abbia luogo costituirebbe apologia del fascismo», è il monito dell’avvocato Ricci. L’eventuale compressione del diritto di manifestazione sarebbe, peraltro, giustificato da una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 2015. Tanto più che si può intravedere nella commemorazione del centenario la perpetrazione di un’apologia di delitto, perché «la sua celebrazione è certamente interpretabile come apologia di reati commessi nel ventennio». Un ulteriore aspetto di controversia è rappresentato dall’oggetto ufficiale del corteo, la lotta alla ‘invasione dei mirantì. In questo caso, viene rimarcato, «si possono profilare gli estremi del reato» previsti dalla legge Mancino sull’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali o etnici.

La Procura di Prato ha aperto ieri un fascicolo contro ignoti in merito alle svastiche e alle scritte inneggianti al duce apparse sul portone della sede del Partito democratico e sul muro della sezione locale di Anpi nei giorni scorsi. Lo conferma il procuratore Giuseppe Nicolosi. Contestualmente l’attività di indagine, che passa dagli approfondimenti in corso da parte della Digos, si concentra su alcuni post pubblicati sui social network in merito alla manifestazione contro l’immigrazione indetta da Forza Nuova per sabato 23, centesimo anniversario dalla fondazione dei Fasci di combattimento. Messaggi che potrebbero prefigurare il reato di apologia del fascismo.