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IRAQ, ANNAN RINVIA ELEZIONI, GLI SCIITI: VOTO ENTRO INIZIO OTTOBRE

Le elezioni in Iraq si svolgeranno dopo il 30 giugno di quest’anno, data inizialmente fissata dagli Stati Uniti. Lo ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, spiegando che la scadenza della fine di giugno, tuttavia, deve essere rispettata per formalizzare il passaggio di poteri dalla coalizione guidata dagli Usa a un governo provvisorio iracheno. Annan non si è però espresso sul tipo né sulla durata di questo esecutivo. Il segretario generale dell’Onu ha espresso queste sue convinzioni – del resto già più volte trapelate nei giorni scorsi – dopo aver ricevuto al Palazzo di vetro di New York Lakhdar Brahimi, il capo della missione elettorale dell’Onu che nel corso di poco più di una settimana di permanenza in Iraq ha raccolto prove sufficienti a spingere le Nazioni Unite a chiedere lo spostamento della tornata elettorale. Brahimi ha, tuttavia, fatto presente ad Annan che, seppure dopo il 30 giugno, è fondamentale far svolgere “prima possibile” le elezioni politiche generali nel Paese mediorientale. Il diplomatico dell’Onu ha spiegato che la situazione in Iraq “è molto complessa” – come dimostrato dall’ennesimo attentato contro le forze armate Usa che, ieri, è costato la vita a due soldati statunitensi e a un iracheno – ma che c’è “molta fiducia nell’operato dell’Onu”.

La disponibilità a rinviare le elezioni espressa dall’Ayatollah Ali al-Sistani, la principale autorità religiosa sciita del Paese, fino a dieci giorni fa convinto assertore del voto a tutti i costi, ha certamente rincuorato Annan nella sua scelta. La mano tesa di al-Sistani, tuttavia, ha una scadenza abbastanza precisa: “Ci aspettiamo che il segretario generale dell’Onu proponga delle elezioni poco dopo il 1° luglio”, ha precisato Ahmed Shaker al-Barrak, membro del Consiglio del governo provvisorio, dopo aver incontrato l’ayatollah al-Sistani nella città santa di Najaf. Secondo gli sciiti, tuttavia, la chiamata alle urne dovrebbe avvenire “prima del 1° ottobre”, dunque non oltre tre mesi dal 30 giugno, ha concluso al-Barrak. La decisione di Annan rinvia a data da destinarsi anche l’annunciato arrivo della Nato in Iraq. “Faremo la missione solo se saremo invitati da un governo legittimo a Baghdad” ha fatto capire Jaap de Hoop Scheffer, il nuovo segretario generale dell’Alleanza atlantica, ieri in visita ad Ankara, in Turchia.[LL]Misna