Toscana
Il Papa saluta dal Gemelli
Un Angelus speciale quello del 27 febbraio, terza domenica di Quaresima. In piazza san Pietro, per la prima volta in 26 anni di pontificato, Giovanni Paolo II non si è affacciato dalla finestra del suo studio per la riflessione e la preghiera mariana. Il papa, ricoverato al policlinico Gemelli dal 22 febbraio scorso, ha seguito la preghiera dalla sua stanza in ospedale. Ma proprio lì, mentre in Vaticano si terminava la preghiera, Giovanni Paolo II è apparso dietro la finestra del decimo piano, dove è collocata la sua stanza, e ha benedetto i presenti radunati nel piazzale. Salutando con la mano i fedeli e i giornalisti, si è toccato la gola, quasi a significare che non poteva parlare. Nei giorni scorsi il papa ha subito un intervento di tracheotomia, per aiutarlo nella respirazione.
Parlando nella Sala Stampa del Vaticano, Navarro-Valls ha aggiunto che Giovanni Paolo II non ha infezione bronco-polmonare, non ha avuto febbre né bisogno di macchine per respirare. Il portavoce ha raccontato che ieri sera – al rientro nella sua camera di degenza predisposta al decimo piano del Policlinico Gemelli dopo l’operazione di tracheotomia il Papa ha scritto semper totus tuus, il suo motto latino che significa sempre tutto tuo, riferito all’appartenenza alla Madonna. Il Pontefice è stato ricoverato d’urgenza ieri mattina al Gemelli’ dopo una ricaduta della sindrome influenzale che lo aveva costretto in ospedale dal 1 al 10 febbraio scorsi. Navarro ha detto infine che non si prospetta il bisogno di emettere un nuovo comunicato fino a lunedì 28 febbraio alle ore 12.30.
«Il periodo di tempo nel quale il papa non potrà parlare è correlato all’indicazione per la quale è stata resa necessaria la tracheotomia». Lo ha detto il professor Enrico Decampora otorinolaringoiatra dell’università di Firenze, uno dei medici che ha prestato consulenza all’operazione, secondo il quale «non serve alcuna supporto meccanico di ventilazione». «Volendo – ha spiegato – si potrebbe parlare anche subito perché alla cannula si applica un tappino che la chiude; infatti le corde vocali non sono compromesse: l’aria è solo deviata, invece che entrare dal naso entra dalla trachea». «Una volta che si è risolto l’episodio acuto per il quale si è resa necessaria l’operazione – ha aggiunto – si può rimuovere la cannula».
IL RICOVERO. “Dal pomeriggio di ieri, mercoledì 23 febbraio, il Santo Padre presenta una ricaduta della sindrome influenzale di cui era già stato affetto nelle settimane precedenti. Per tale motivo il Papa è stato ricoverato questa mattina (24 febbraio) al Policlinico ‘Agostino Gemelli’, per l’opportuna assistenza specialistica e ulteriori accertamenti”. Così ai giornalisti il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, informando del secondo ricovero in tre settimane del Santo Padre, che era già stato “ospite” del “Gemelli” dal 1° al 10 febbraio scorso, in seguito agli stessi sintomi. Già mercoledì 23 febbraio contrariamente a quanto era stato annunciato nei giorni scorsi in occasione della tradizionale udienza generale Giovanni Paolo II, invece di affacciarsi dalla finestra del suo studio, si è rivolto ai fedeli (radunatisi per il maltempo nell’Aula Paolo VI) in videoconferenza dalla sua biblioteca privata. La mattina del 24 febbraio, inoltre, è stato il card. Angelo Sodano, segretario di Stato, a leggere il messaggio di Giovanni Paolo II al Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione di cinque beati, in programma nella sala Clementina del palazzo apostolico vaticano. Per il Papa si tratta del decimo ricovero; finora ha trascorso 159 giorni “da paziente” in ospedale, dove ha subito 4 interventi chirurgici.
LA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA. “Tutta la Chiesa italiana si stringe attorno al Santo Padre, nuovamente ricoverato presso il Policlinico Gemelli, per sostenerlo con l’affetto e la preghiera”. Così la PRESIDENZA DELLA CEI in una nota diffusa il 24 febbraio, dopo il nuovo ricovero di Giovanni Paolo II al Policlinico “Agostino Gemelli”. “Il suo stato di salute si legge nel comunicato – è seguito con trepidazione e partecipazione da tutti gli italiani che verso il Santo Padre nutrono sentimenti di profondo attaccamento e grande ammirazione”. Da qui l’invito dei vescovi italiani a tutte le “comunità ecclesiali ad accompagnare la degenza di Giovanni Paolo II con la costante invocazione al Signore perché anche in questo rinnovato momento di prova possa risplendere alta la sua testimonianza di dedizione totale e di amore incondizionato a servizio della Chiesa e dell’umanità. A Maria, madre premurosa, affidiamo la salute del Papa e la richiesta di un rapido ristabilimento affinché possa continuare a guidare la Chiesa nelle impegnative sfide del nostro tempo”.
LA DIOCESI DI ROMA. “Un caldo invito a raccogliersi in preghiera”. A rivolgerlo a tutti i fedeli della diocesi di Roma è il cardinale vicario CAMILLO RUINI, in occasione del nuovo ricovero di Giovanni Paolo II al Policlinico “Agostino Gemelli”. “Nel momento in cui il Santo Padre viene nuovamente ricoverato al Policlinico Gemelli, rinnovo afferma il card. Ruini – a tutta la diocesi di Roma il più caldo invito a raccogliersi in preghiera per il nostro amatissimo vescovo e padre nella fede. Tutte le parrocchie, le comunità religiose e i monasteri, le singole persone e famiglie, chiederanno al Signore, attraverso l’intercessione della Vergine Maria, di proteggere ancora una volta il Santo Padre e di conservarlo nella sua missione, per il bene di Roma, della Chiesa e dell’umanità”.
IL RICORDO AI FUNERALI DI MONS. GIUSSANI. “Il Signore dia forza e salute al Santo Padre ricoverato”. Il card. JOSEPH RATZINGER, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, non ha mancato di ricordare il Papa durante i funerali di mons. Luigi Giussani. Il card. Ratzinger, infatti, presente a nome del Papa, alla cerimonia funebre del fondatore di Comunione e Liberazione, che si è svolta nel duomo di Milano il 24 febbraio, ha concluso l’omelia con un invito a pregare “per la salute del Santo Padre perché il Signore gli dia salute e serenità”. All’appello del card. Ratzinger ha fatto seguito, poco dopo, quello dell’arcivescovo di Milano, card. DIONIGI TETTAMANZI: “Preghiamo per il Santo Padre, cui vanno il nostro affetto e l’augurio per la salute”.
GLI AUGURI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. “Tutti noi siamo preoccupati” per la salute di Giovanni Paolo II e “gli facciamo gli auguri più affettuosi e più pieni perchè superi anche questo momento non facile”. È l’auspicio di pronta guarigione, rivolto dal presidente della Repubblica, CARLO AZEGLIO CIAMPI, a Giovanni Paolo II, a margine di un incontro al Quirinale con i missionari italiani in emigrazione, giunti in questi giorni a Roma per il loro 1° convegno internazionale, promosso dalla Fondazione Cei Migrantes.
IL PRIMO ANGELUS SENZA IL PAPA; GIOVANNI PAOLO II SALUTA DALLA FINESTRA DEL GEMELLI