Toscana

In preghiera per il Papa

Il Papa sta meglio, anche se permane una grande cautela sul decorso ospedaliero. Il portavoce vaticano Navarro Valls ha annunciato che “Giovanni Paolo II si alimenta regolarmente” e che “gli esami strumentali e di laboratorio confermano la stabilizzazione del quadro clinico”. Proprio perché il quadro clinico del Papa, ricoverato al Gemelli dalle 22,50 di martedì 1° febbraio, sta migliorando, il prossimo bollettino medico è previsto per il 7 febbraio. Alle domande dei giornalisti, Navarro ha risposto che il Papa “domani pomeriggio (5 febbraio, ndr) seguirà in televisione dalla sua stanza” l’incontro per i seminaristi nell’Aula Paolo VI in Vaticano; il discorso preparato dal Pontefice per l’occasione sarà letto dal sostituto della Segreteria di Stato, monsignore Leonardo Sandri.

Il Vicariato di Roma ha invitato i fedeli a partecipare, domenica 6 febbraio, in piazza San Pietro, alla celebrazione della XXVII Giornata per la vita, per poter seguire – come si legge in un comunicato – anche la “recita dell’Angelus del Papa, in collegamento con il Policlinico ‘A.Gemelli'”.

Gli auguri delle Chiese europeeI membri del Comitato congiunto della Conferenza delle Chiese europee (Kek) e del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), riuniti dal 3 febbraio a Chartres per il loro incontro annuale hanno espresso in un messaggio al Papa “la loro più viva vicinanza in questo particolare momento di prova”. “Preghiamo per lei – scrivono i due co-presidenti il card. Cormac Murphy O’Connor e il pastore Jean Arnold de Clermont – e le auguriamo anche a nome dei nostri organismi un rapido miglioramento della salute”. Ccee e Kek (organismi che a livello europeo rappresentano il primo la Chiesa cattolica, il secondo le Chiese protestanti, ortodosse e anglicane) si sono dati appuntamento a Chartres per discutere sull’attuale situazione ecumenica in Europa e prendere una serie di decisioni in vista della Terza assemblea ecumenica europea (in programma nel 2007). “Cogliamo questa occasione – scrivono i due co-presidenti – per esprimerle la nostra gratitudine per il suo instancabile servizio per la riconciliazione fra i credenti in Cristo e affidiamo alla sua preghiera i nostri lavori a Chartres e i progetti ecumenici per l’Europa. Abbiamo la speranza di avere presto un’occasione per incontrarla”. La notizia che aveva scosso il mondoLa notizia aveva fatto subito il giro del mondo: il Papa è ricoverato al Policlinico Gemelli. Un ricovero d’urgenza, avvenuto alle 22,50 di martedì 1° febbraio, per le complicazioni dell’influenza che aveva già da tre giorni. A preoccupare i sanitari una «laringo tracheite acuta», ma soprattutto una «crisi di laringo spasmo»: in pratica una difficoltà a respirare, legata alla sua patologia del morbo di Parkinson. Dopo ore di apprensione nella notte, la situazione si è poi normalizzata e al momento non desta preoccupazione. I parametri cardio-respiratori e metabolici di Giovanni Paolo II – afferma i sanitari – sono «allo stato, nei limiti della norma», dopo le terapie di assistenza respiratoria che nel corso della notte hanno consentito la stabilizzazione del quadro clinico. Wojtyla ha «poca, pochissima febbre», e dal suo letto ha concelebrato intorno alle 11 di mercoledì 2 febbraio la messa con il suo segretario, mons. Stanislao Dziwisz. Un quadro che, nelle «condizioni attuali», è improntato alla tranquillità, anche se l’attenzione rimane, ovviamente, molto alta.

Alle centinaia di cronisti delle agenzie, dei quotidiani e delle radiotelevisioni di tutto il mondo che fin dalle prime ore dell’alba sostavano sotto le finestre del Policlinico Gemelli, il direttore della sala stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro Valls, aveva detto che il Papa «non ha mai perso conoscenza» e non c’è rischio che debba essere sottoposto ad una tracheotomia. Navarro ha detto che il Papa è seguito dall’équipe medica di Rodolfo Proietti, direttore del Dipartimento di emergenza, e che rimarrà in ospedale «ancora qualche giorno» e naturalmente sulla degenza «decideranno i medici»..

Anche dalla Terra Santa e dall’Iraq pregano per il Papa.“Abbiamo saputo del ricovero del Papa e ci uniamo anche alle preghiere per una sua pronta guarigione. Fortunatamente le notizie mediche inducono alla tranquillità” dice al Sir padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra Santa, che aggiunge: “il Papa è sempre stato vicino alla Terra Santa che in questo momento si stringe intorno al Pontefice. Oggi è la Giornata della Vita consacrata ed oggi pomeriggio si terrà un incontro di tutti i religiosi. In questa sede è possibile che verranno prese decisioni su una veglia di preghiera. A Nazareth, in occasione della festa della Nostra Signora di Lourdes, dell’11 febbraio, si terrà una preghiera che avrà come intenzione la guarigione del Papa”.

“La notizia del ricovero del Papa è giunta in Iraq attraverso i media, ma date le difficili condizioni del Paese, non tutti ne sono al corrente. Ma chi ha saputo si è stretto in preghiera per la salute del Papa”. A riferirlo al Sir è il vescovo caldeo ausiliare di Baghdad, mons. Shlemon Warduni. “Ora cercheremo di diffondere il più possibile la notizia. Sono sicuro che gli iracheni tutti pregheranno per il Papa, un vero amico dell’Iraq. Il Santo Padre ama tanto il nostro Paese e ha sempre fatto il possibile per il bene della sua gente. Adesso è il momento di ricambiare questa amicizia attraverso la preghiera”.

La vicinanza del suo Vicario“Affettuosa vicinanza al proprio amatissimo vescovo”. È quanto esprime la diocesi di Roma a Giovanni Paolo II, ricoverato, nella serata di ieri, al Policlinico Gemelli. In una dichiarazione, diffusa oggi, il card. Camillo Ruini, vicario generale del Papa per la diocesi di Roma, afferma: “Appresa la notizia del ricovero del Santo Padre al Policlinico Gemelli, la diocesi di Roma esprime al proprio amatissimo vescovo la sua affettuosa vicinanza, accompagnata da intensa e corale preghiera, affinché Sua Santità, superata rapidamente l’attuale indisposizione, possa al più presto riprendere in pieno il suo ministero di Pastore di Roma e del mondo”. Il card. Ruini assicura che “in tutte le parrocchie, le comunità religiose e i monasteri, ed in ogni altra realtà ecclesiale, si eleveranno da oggi speciali preghiere per il Santo Padre, a cui ciascuna persona e famiglia di Roma è invitata ad unirsi, nelle chiese e nelle proprie case”. Gli auguri della Cei“Sentimenti di affettuosa vicinanza e di fiduciosa attesa per un rapido superamento dell’attuale indisposizione”. È quanto esprime la Conferenza episcopale italiana (Cei) al Papa, ricoverato presso il Policlinico Gemelli. In una nota diffusa nel pomeriggio di oggi la presidenza della Cei assicura che “la Chiesa italiana si stringe attorno al Santo Padre, ed esprime sentimenti di affettuosa vicinanza e di fiduciosa attesa per un rapido superamento dell’attuale indisposizione. Grati per la testimonianza di fede e di fortezza che anche nei momenti di malattia Giovanni Paolo II ha saputo sempre offrire chiediamo al Signore un pronto ristabilimento perché possa riprendere il prezioso e infaticabile servizio per il bene della Chiesa e dell’umanità. Tutti fedeli personalmente e nelle comunità ecclesiali sono invitati a pregare per la salute del Santo Padre unendosi alle invocazioni che in questo momento si elevano, in modo spontaneo e sentito, da ogni parte della terra”. Colonia lo aspetta ancora“Il viaggio di Giovanni Paolo II a Colonia per la 20ma edizione della Gmg rimane fissato in agenda”. È quanto si legge in un breve comunicato diffuso dall’ufficio organizzativo della Gmg di Colonia, che sta ricevendo numerose richieste di informazioni circa il ricovero di Giovanni Paolo II, presso il Policlinico Gemelli. “Le collaboratrici e i collaboratori dell’ufficio della Gmg – si legge nel comunicato – pregano per il Papa. Il viaggio di Giovanni Paolo II a Colonia per la 20ma edizione della Gmg rimane fissato in agenda”. Conferma che arriva anche da Heiner Koch, segretario generale della 20ma Gmg 2005: “Preghiamo per una rapida guarigione del Papa. Il Papa verrà a Colonia. I preparativi proseguono”.