Toscana

MEDIO ORIENTE, BRIGATE SALLAH-A-DIN RIVENDICANO UCCISIONE GENERALE ARAFAT

L’assassinio del generale Moussa Arafat – consigliere per la sicurezza del presidente palestinese Abu Mazen ed ex-capo della sicurezza nazionale – e il rapimento di suo figlio sono stati rivendicati dalla Brigata Sallah-a-din, braccio armato dei ‘Comitati di resistenza popolare’. “I motivi principali (della sua uccisione) erano due: la sua corruzione e il suo collaborazionismo con Israele” ha detto all’agenzia di stampa italiana Ansa Abu Saed, un comandante dell’organizzazione, confermando la paternità dell’attentato.

Al termine di una riunione di emergenza del governo, il presidente dell’autorità palestinese Abu Mazen ha condannato l’uccisione di Arafat e ha garantito che i responsabili saranno identificati e assicurati alla giustizia. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, Moussa Arafat, 61 anni, (cugino del defunto presidente dell’Autorità palestinese Yasser Arafat) è stato aggredito nella notte nella sua villa a Tel al-Hawa, un quartiere di Gaza. Una decina di uomini armati ha circondato l’abitazione, e dopo avere lanciato delle granate ha fatto irruzione. Trascinato fuori Arafat, gli assalitori lo hanno crivellato di colpi; fonti ospedalieri riferiscono di aver costato 23 fori di proiettile nel corpo della vittima. Durante l’attacco è stato anche sequestrato il figlio di Arafat, Manhal, ufficiale della sicurezza.Misna