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MEDIO ORIENTE, ISRAELE LASCIA STRISCIA DI GAZA, MA RESTANO PROBLEMI E TENSIONI

Ganei Tal, Morag, Netzer Hazani, Neve’ Dekalim, Qatif: dalla notte scorsa, dopo 38 anni di occupazione israeliana, in queste e altre ex-colonie ebraiche sventola la bandiera palestinese, come segno evidente del passaggio di tutta la Striscia di Gaza all’Autorità Nazionale Palestinese (Anp). Nonostante alcune dichiarazioni ufficiali, l’evento non è motivo di grande serenità: lo stesso presidente dell’Anp, Abu Mazen, oltre a qualche parola di rito, ha invitato Tel Aviv “ a non trasformare Gaza in una prigione” per il milione e 300.000 palestinesi che vi risiedono; nel senso di consentire senza troppe difficoltà l’ingresso e l’uscita da Gaza.

Altri problemi:il controllo dello spazio aereo e delle acque territoriali della Striscia restano a Israele; 26 ex-sinagoghe, svuotate di tutti gli arredi sacri, costituiscono un complesso problema di gestione; il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha già ripetuto più volte che ha in programma la costruzione di nuove colonie nell’altro territorio palestinese più grande, la Cisgiordania.Misna