Si prevede che nel nuovo anno, oltre un milione di rifugiati dovrà affrontare fame e malnutrizione causate dalla scarsità di cibo. Un milione che si aggiunge alle già numerose centinaia di migliaia di persone che nel mondo lottano per sopravvivere. È la denuncia dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) che, in prossimità delle festività natalizie, vuole ricordare la drammatica situazione di queste persone, destinata a peggiorare afferma in un comunicato – se il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (World food programme, Wfp), agenzia partner dell’Unhcr, non riceverà prontamente i fondi di cui ha bisogno per svolgere la propria attività. L’Unhcr è particolarmente preoccupata per i rifugiati nel continente africano. In Zambia, ad esempio, negli ultimi due mesi la distribuzione di cereali e legumi è stata dimezzata fa sapere – e presto anche le razioni di cibo complessive dovranno esserlo, mettendo 87mila dei 191mila rifugiati che si trovano nel paese a rischio di grave malnutrizione. Questa situazione, spiega, sta già producendo drammatici effetti come l’aumento della prostituzione e dell’abbandono scolastico da parte di giovanissimi studenti per aiutare le loro famiglie nel reperimento di cibo. Anche in Tanzania, aggiunge, lo scorso mese di ottobre le razioni quotidiane di legumi e mais sono state ridotte del 25% in ben 13 campi. Il mese successivo, una missione congiunta Unhcr-Wfp ha riscontrato che il tasso di malnutrizione fra i quasi 400mila rifugiati burundesi e congolesi che vivono nei campi della Tanzania è in aumento. Il problema della malnutrizione minaccia anche circa 118mila rifugiati che si trovano in Etiopia ed altri 224mila in Kenya. Entrambi questi paesi dovranno affrontare imminenti tagli nella fornitura di aiuti alimentari, a meno che questo l’appello dell’Unhcr – non vi saranno immediate donazioni di denaro o di cibo.Sir