Toscana

Mps: si uccide capo della comunicazione. In un biglietto: «Ho fatto una cavolata»

David Rossi, capo della comunicazione di Banca Mps, si è tolto la vita ieri sera a Siena. Rossi si è lanciato dalla finestra del suo ufficio della sede della Banca a Rocca Salimbeni, nel pieno centro della città. Rossi, sposato ma senza figli, classe 1961, non era indagato nell’inchiesta della Procura di Siena sull’acquisizione di Antonveneta e sui derivati ma lo scorso 19 febbraio aveva subito una perquisizione. I finanzieri del Nucleo di Polizia valutaria erano arrivati, al mattino, nel suo ufficio e a casa. Contemporaneamente erano state perquisite anche le abitazioni dell’ex direttore generale Antonio Vigni e dell’ex presidente Giuseppe Mussari. Rossi, secondo quanto emerso, avrebbe lasciato nel suo ufficio un biglietto, con una semplice frase rivolta alla moglie: «Ho fatto una cavolata».

A lanciare l’allarme, poco prima delle 21, è stato un altro dipendente della banca che è entrato nell’ufficio di Rossi, ha visto la finestra aperta e, affacciandosi, ha visto il corpo del manager a terra in un vicolo su cui si affaccia la sede della banca. La carriera di Rossi era stata da anni intrecciata con quella di Mussari: dopo aver iniziato come portavoce del sindaco Pier Luigi Piccini, prima era stato a capo delle relazioni esterne della Fondazione Mps sotto la presidenza di Mussari, poi con il passaggio dell’ex presidente dell’Abi alla guida della banca lo aveva seguito come capo della comunicazione. Era però rimasto al suo posto anche con il nuovo management. Ieri Rossi ha passato la giornata al lavoro.

Poi, chiuso nel suo ufficio, intorno alle 20.30, ha aperto la finestra e si è lanciato nel vuoto. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 ma non c’era più nulla da fare. Laureato in Storia dell’arte, era anche vicepresidente del Centro internazionale di arte e cultura di Palazzo Te e membro del consiglio di amministrazione di «Vernice progetti culturali». Gli accertamenti sulla morte di Rossi sono seguiti dal Pm Nicola Marini, che era di turno, l’unico dei quattro Pm senesi che non segue l’inchiesta sulla banca.