Toscana

R.D. CONGO, A BUKAVU GRAVE SITUAZIONE UMANITARIA

La situazione umanitaria a Bukavu, città nell’est della Repubblica democratica del Congo caduta mercoledì scorso nelle mani di militari insubordinati, “è gravissima: non c’è più cibo, tutto è stato saccheggiato e i bambini, i vecchi e gli ammalati rischiano di morire di fame”. A denunciarlo attraverso la MISNA sono fonti della Chiesa locale, che invocano aiuti per sopperire alla situazione. In ogni caso fonti della MISNA segnalano che oggi sembrano meno numerosi rispetto ai giorni passati gli ‘ammutinati’ circolanti per la città. Sempre secondo le stesse fonti, una parte delle migliaia di uomini al comando del generale Laurent Nkunda sarebbero acquartierati in una scuola nel quartiere Sans, alla periferia meridionale di Bukavu. Tuttavia i saccheggi proseguono, soprattutto nel quartiere di Kadutu, sempre nel sud, e negli uffici amministrativi del centro città. Continuano anche gli abusi e le violenze da parte degli insubordinati, alcune perpetrate su bambine di pochi anni. Al momento sei bambine risulterebbero scomparse. Gli ‘ammutinati’ si sono introdotti anche nelle case della comunità ‘Mamma della pace’ – che a Bukavu si occupa di bambini in difficoltà – ma, a sorpresa, non hanno toccato niente e hanno lasciato tutto intatto. Intanto la situazione si fa sempre più tesa nella capitale, Kinshasa, dove da stamattina, in varie zone, riecheggiano spari, mentre le strade appaiono svuotate (la circolazione delle macchine è quasi inesistente) e le persone si muovono soltanto a piedi. Fonti della MISNA riferiscono che in queste ore è in corso una nuova mobilitazione di migliaia di dimostranti che a piedi si stanno dirigendo verso il centro città e le vari sedi della Monuc (Missione delle Nazioni Unite nell’ex-Zaire). In particolare un numero consistente di giovani è radunato intorno alla sede della Monuc nella 14esima Rue Limete, che già ieri era stata teatro di accesi scontri tra caschi blu e manifestanti, in cui avevano perso la vita almeno due persone. Da pochi minuti, dicono ancora fonti della MISNA, le manifestazioni hanno preso una piega violenta: un centinaio di giovani sta distruggendo una stazione di benzina a colpi di sassi e bastoni. Ieri sera il presidente congolese Joseph Kabila ha lanciato un secondo appello alla nazione, invitandola “alla vigilanza e alla calma”, e a “dare fiducia alle istituzioni della repubblica, alle forze armate e alla polizia”. Kabila ha condannato “gli insorti strumentalizzati e appoggiati militarmente dal Rwanda” e ha ribadito che “questa azione del Rwanda ha come obiettivo quello di impedire la riunificazione effettiva del Paese e il ripristino dell’autorità statale sull’insieme del territorio nazionale”. Ha quindi sollecitato “gli insorti a deporre le armi e le truppe ruandesi a ritirarsi dalla Repubblica democratica del Congo”. Sir