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SUDAN, DARFUR: DURE CONDANNE DOPO ATTENTATO CONTRO CASCHI VERDI UNIONE AFRICANA

Dure condanne all’attacco lanciato sabato sera contro una base di soldati della missione dell’Unione Africana in Sudan (Amis) sono state pronunciate nelle ultime ore dai massimi vertici delle Nazioni Unite e dell’Ua. Se il segretario generale dell’Onu ha definito quanto avvenuto un”atto oltraggioso” e l’Unione Africana ha parlato di “crimine ingiustificato” nonché di “incidente pericoloso con conseguenze di lungo termine”, il capo della missione congiunta Onu-Ua, che nei prossimi mesi dovrà rilevare il mandato dell’Amis in Darfur, Rodolphe Adada, ha parlato di “un attacco mostruoso e deliberato contro i caschi blu dell’Amis”. “È grottesco che un atto tale sia stato commesso mentre tutte le parti dovrebbero prepararsi ai futuri negoziati di pace in Libia” ha aggiunto Adada, riferendosi ai colloqui di pace per il Darfur (regione occidentale del Sudan teatro dal febbraio 2003 di un conflitto interno) che dovranno iniziare il 27 ottobre a Tripoli, in Libia. Intanto continua a essere poco chiara la dinamica dell’attacco nel quale, secondo gli ultimi bilanci ufficiali forniti alla MISNA da fonti dell’Amis, sono morti almeno 10 ‘peacekeepers’ (un poliziotto senegalese, due osservatori militari di Botswana e Mali e sette soldati nigeriani), altri otto sono rimasti feriti e circa 40 risultano ancora dispersi. Secondo una prima ricostruzione, un nutrito gruppo di uomini pesantemente armati (si parla di un migliaio di miliziani e almeno una trentina di veicoli) ha lanciato sabato sera un massiccio attacco contro la base dell’Amis alle porte di Haskanita, nel Darfur meridionale, uno dei tre stati che compone l’omonima regione sudanese. La battaglia, durata alcune ore, si è conclusa con la totale disfatta dei caschi verdi, tutti trasferiti a El Fasher, capoluogo del nord Darfur. La zona di Haskanita è stata teatro nelle ultime due settimane di intensi scontri tra le formazioni anti-governative e l’esercito sudanese, entrambi impegnati ad accrescere le proprie aree di influenza prima di sedersi al tavolo del negoziato. Ieri, secondo informazioni ancora da confermare, alcuni elicotteri dell’esercito si sarebbero sollevati in volo nella zona alla ricerca dei responsabili dell’attacco. Secondo alcune fonti, l’assalto alla caserma dell’Amis sarebbe stato lanciato da alcune fazioni della ribellione (si parla dell’Sla-m Unity), secondo altre gli uomini della missione di pace si sarebbero trovati in mezzo ai combattimenti tra ribelli e governativi. I vertici della missione di pace africana preferiscono non puntare il dito contro nessuno, limitandosi a parlare di “qualche pista” e precisando che “sarà l’inchiesta in corso a determinare quanto accaduto”.Misna