Toscana

Scuola al via, sempre più multietnica

Archiviate le vacanze estive, per gli studenti italiani si riaprono i cancelli delle scuole. Il nuovo anno scolastico è già ufficialmente partito, giovedì scorso primo settembre, ma è da lunedì 12 settembre, che alla spicciolata, i ragazzi sono tornati in classe, pronti a riprendere posto tra i banchi, a fare i conti con lezioni e interrogazioni. In Toscana la prima campanella suonerà giovedì 15 settembre, ma grazie all’autonomia scolastica molti istituti hanno deciso di iniziare già da lunedì 12 le lezioni, recuperando i tre giorni in più durante l’anno scolastico.

La novità più positiva è che sono già state assegnate tutte le supplenze annuali e non ci dovrebbe essere quest’anno il solito valzer delle cattedre. Cresce intanto il numero dei bambini stranieri nelle classi: nel 2005–2006 saranno quasi quattrocentomila. A Prato, città dove si raggiungono le percentuali più alte di tutta la toscana, si è arrivati addirittura a far nascere una prima elementare composta solo da bambini stranieri alla «Marco Polo».

LEZIONI AL VIA PER OLTRE 8,7 MILIONI STUDENTINel 2005-2006, frequenteranno le scuole italiane 8.728.000 ragazzi e ragazze (di cui 7.711.600 nelle scuole statali e 1.017.200 in quelle non statali), secondo i dati del ministero dell’Istruzione. I primi a rimettersi lo zaino in spalla, secondo i calendari scolastici regionali, lunedì 12 settembre gli alunni di Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche (dove però per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo il rientro è fissato per il 15 settembre), Molise, Piemonte e delle province autonome di Bolzano e Trento. Dopo di loro torneranno tra i banchi, mercoledì 14, gli studenti del Lazio (tranne quelli che frequentanti il secondo ciclo che staranno a casa ancora un giorno) e i valdostani. Giovedì 15 toccherà invece ad Abruzzo, Calabria, Campania, Toscana e Umbria, seguite il prossimo lunedì 19, da Basilicata, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto. Ultimi a riprendere in mano libri e quaderni, saranno gli studenti liguri per i quali la campanella di inizio anno suonerà soltanto martedì 20 settembre. AL VITTORIANO INAUGURAZIONE ANNO SCOLASTICO 2005-2006Proprio per il 20, a Roma, è fissato il consueto appuntamento con la cerimonia di apertura del nuovo anno scolastico presso il monumento del Vittoriano, alla presenza del capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, del ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, e di oltre 1.200 studenti provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado di tutte le regioni italiane.

Nel corso della cerimonia – dedicata al tema dell”impegno dei giovani per migliorare la società di domani e della scuola ispiratrice dei valori della tradizione, della Costituzione, della educazione alla legalità e della convivenza – il presidente Ciampi ed il ministro Moratti rivolgeranno un messaggio augurale al mondo della scuola, quale sede privilegiata di crescita umana, civile e culturale delle giovani generazioni e fattore determinante per lo sviluppo del Paese. Sarà un’occasione, dunque, per riflettere, far conoscere le proprie esperienze e far incontrare gli studenti tra loro ma anche con personaggi del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo.

422 MILA GLI STUDENTI TOSCANISono quasi 422 mila gli studenti toscani che cominceranno ufficialmente l’anno scolastico, 6400 in più rispetto al 2004. Le classi sono 20.060, 29 in più rispetto allo scorso anno, mentre il numero degli stranieri è in costante aumento: secondo l’ultimo dato disponibile e riferito al 2004 gli studenti non italiani rappresentano circa il 6% degli alunni dalle materne alle medie e circa il 2% di quelli delle superiori. Tra le novità, anche le liste di attesa per l’asilo.

I numeri e la situazione degli istituti scolastici toscani sono stati illustrati martedì 13 settembre dall’assessore regionale all’istruzione Gianfranco Simoncini. Secondo l’osservatorio scolastico regionale il numero degli iscritti è aumentato in cinque anni del 4,7%, mentre il numero delle classi è salito nel quinquennio dello 0,8%. Gli insegnanti sono diminuiti, a partire dal 2001, del 2,4%. «Questa tendenza è preoccupante – ha affermato Simoncini – perché meno classi e più alunni può significare solo classi più affollate».

Simoncini ha puntato il dito anche sulla riforma Moratti. «È preoccupante l’istituzione del doppio binario con la netta separazione tra licei e istituti tecnici e professionali – ha spiegato – la Toscana ha già deciso uno stop alla sperimentazione per evitare che famiglie che hanno iscritto i loro figli a una scuola che si chiamava istituto tecnico a gennaio, non sappiano a settembre quale sarà l’offerta formativa».

Simoncini ha anche ricordato che la Regione, insieme ad altre, è impegnata a livello nazionale per chiedere varie modifiche al decreto soprattutto su risorse, norme transitorie e titoli di studio. Per quanto riguarda i finanziamenti «il governo non ha assegnato alla Toscana neppure un euro per il 2005 – ha sottolineato – e stiamo pensando di trovare nel bilancio 2006 un fondo ad hoc per andare incontro alle esigenze dei Comuni soprattutto per quanto riguarda l’edilizia».

L’anticipo previsto dal ministro Moratti per l’ingresso nella scuole d’infanzia ha causato una inedita situazione di liste d’attesa per le scuole materne nei capoluoghi, soprattutto a Firenze, Siena e Pistoia. «Di solito – ha concluso Simoncini – questa situazione si verifica nei nidi. La Regione intende sostenere le istanze degli enti locali con la richiesta di una proroga dell’anticipo per la scuola d’infanzia».

IL «PESO» DEI LIBRI, TRA POLEMICHE E PROPOSTEIntanto, anche quest’anno la vigilia dell’apertura del nuovo ciclo scolastico ha riproposto le polemiche sul «peso» dei libri, sia sul fronte del bilancio economico familiare sia su quello patito quotidianamente dai ragazzi. Tanto che il Codacons torna ad avanzare la proposta di rendere obbligatorio l’uso di libri di testo a fascicoli o ad anelli, in modo da non costringere gli alunni, specie quelli più piccoli, a portare sulle spalle un carico eccessivo, i cui danni a livello fisico, sottolinea, sono ormai dimostrati scientificamente. Problema che, sempre secondo il coordinamento dei consumatori, potrebbe essere intanto affrontato scegliendo i trolley piuttosto che zaini o cartelle. In ogni caso, rileva infine il Codacons, tra libri, quaderni e sussidiari, il peso complessivo dello zaino non deve mai superare il 10-15% del peso corporeo dell’alunno. Da parte loro, le famiglie si preparano invece – se non lo hanno già fatto – a mettere mano al portafoglio e ad affrontare una spesa per il corredo scolastico dei propri figli che è in media di 621 euro (36 euro in più rispetto al 2004), come sostenuto nei giorni scorsi da Intesaconsumatori. Proprio per far fronte al caro-scuola, la Federcartolai ha proposto il kit personalizzato e a prezzo calmierato. LONTANE LE PROSSIME VACANZEPolemiche a parte, per gli studenti si tratta delle ultime ore lontani dai banchi e per godersi le prossime vacanze dovranno attendere un po’ di tempo. Le festività natalizie, fissate dai calendari regionali prenderanno il via nel migliore dei casi il 22 dicembre (ma solo nel Lazio, per le altre cominceranno tra il 23 e il 24 dicembre), mentre quelle pasquali inizieranno il 12 aprile in Piemonte e Lombardia e il 13 nelle restanti regioni. A metà luglio, il ministero dell’Istruzione ha inoltre diramato con un’ordinanza ministeriale il calendario scolastico nazionale 2005-2006 che, oltre a fissare la data d’inizio degli esami di maturità (prima prova scritta il 21 giugno), stabilisce le varie festività (oltre le domeniche, il primo novembre festa di tutti i Santi, l’8 dicembre Immacolata Concezione, il 25 dicembre Natale, il 26 dicembre Santo Stefano, il primo gennaio Capodanno, il 6 gennaio Epifania, il giorno di lunedì dopo Pasqua, il 25 aprile anniversario della Liberazione, il primo maggio festa del lavoro, il 2 giugno festa nazionale della Repubblica e la festa del Santo Patrono che ovviamente varia da città a città). REGIONI STOPPANO RIFORMA, SE NE PARLA NEL 2007Nessuna sperimentazione e rinvio dell’attuazione della riforma delle superiori al 2007-2008: si è conclusa così l’attesa Conferenza Stato-Regioni che il 15 settembre ha sonoramente bocciato il decreto sul secondo ciclo di istruzione presentato dal ministro Moratti. Un boccone amaro (ma non inatteso visto che la gran parte delle regioni è schierata con il centrosinistra) per la titolare del dicastero di viale Trastevere che di fatto vede tramontare l’ipotesi di chiudere la legislatura con un ‘en plein’. Il ministro, tuttavia, ha fatto buon visto a cattiva sorte sottolineando la propria disponibilità a individuare percorsi condivisi.

Una bocciatura, quella arrivata dalla Conferenza unificata, che se ha suscitato il rammarico delle 4 regioni del centrodestra, alle quali il provvedimento ovviamente piace, e di Forza Italia che per bocca di Garagnani stamani ha fatto sapere che, nel prossimo passaggio parlamentare, avrebbe condizionato il proprio parere favorevole al decreto al ripristino dell’avvio al 2006-2007 e alla sperimentazione immediata, è stata accolta con soddisfazione da opposizioni e sindacati.

Portati a casa gli agognati ‘rinvii’, le Regioni hanno comunque puntato l’indice sui contenuti della riforma che a loro parere vanno modificati radicalmente perché – come ha spiegato il Presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani – “non si profila un sistema ma si esalta il dualismo tra diversi percorsi; c’è incertezza sul percorso tecnico professionale e sulle risorse per la transizione; rischiamo di perdere il legame con l’occupazione industriale dei territori”. Obiezioni che si aggiungono a quelle sollevate nei mesi scorsi da tanti protagonisti del mondo della scuola. Ora, però, come chiesto ancora ieri dai sindacati, si sono ‘fermati e motorì e si riparte’.

Prima campanella senza il solito valzer dei «prof»

Ora di religione, polemiche infondate

Libri di testo, anche 600 euro per una prima superiore

OLTRE QUATTROCENTOMILA GLI STRANIERI CHE FREQUENTERANNO LE SCUOLE ITALIANE

FIRENZE; PIÙ STRANIERI IN QUELLA PUBBLICA

A PRATO PRIMA ELEMENTARE TUTTA DI BIMBI STRANIERI

421.844 GLI ALUNNI TOSCANI; STOP DELLA REGIONE ALLA RIFORMA MORATTI