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Sicurezza. Regione paga «polizia privata» su bus e treni e vigili di quartiere

La Regione Toscana mette 3 milioni per i vigili urbani di quartiere. Inoltre, una parte del budget dedicato al trasporto pubblico locale verrà investito per affiancare ai controllori dei biglietti su treni e bus una persona addetta alla sicurezza. È questa la risposta della Giunta regionale a una delle priorità più sentite anche in Toscana.

Percorsi: Enrico Rossi - Regione
Conferenza stampa di Rossi (Foto Dire)

Circa 70-80 giovani verranno formati ed entreranno in servizio, con un contratto triennale, a partire dal 2019. La Regione, inoltre, decide di estendere una vigilanza 24 ore su 24 anche in tutti i pronto soccorso. «Su questo tema ci aspettiamo iniziative forti anche da parte del governo- spiega il governatore, Enrico Rossi-: a Firenze mancano 100 poliziotti, così come ne mancano decine e decine nelle piante organiche nazionali di tutte le città». Agenti «che potrebbero essere assunti e messi sulla strada.

Reiteriamo questa richiesta al nuovo ministro dell'Interno- fa sapere-, perché crediamo che la presenza costante di una persona in divisa sia il modo di dare sicurezza ai cittadini». Il controllo sul territorio attraverso i vigili di quartiere arriverà con una sperimentazione in 10-12 situazioni individuate insieme ad Anci Toscana. «Questi vigili - aggiunge Rossi - saranno in contatto anche con la polizia di Stato. Abbiamo parlato con il prefetto Gabrielli perché occorre avere questa connessione.

Questa è la risposta che dobbiamo dare. Non ci possiamo caricare tutto noi come Regione, tuttavia, bisogna che intervenga anche lo Stato». Sul fronte dei mezzi pubblici esistono già delle sperimentazioni a bordo degli autobus: «Aggiungendo questa polizia privata che pagheremo- evidenzia il presidente della Regione- potremo mettere sotto controllo anche altri treni e altri autobus che si rivelassero, secondo indagini e conoscenza dei problemi che abbiamo, particolarmente problematici».

In tutti i pronto soccorso, inoltre, arriverà la vigilanza. Il progetto della Giunta, sostiene Rossi, è volto «a dimostrazione che quello alla sicurezza è un diritto universale che deve essere garantito. Deve essere garantita anche la sicurezza percepita». Purtroppo, avverte, tornando al cuore della delibera della Regione «questo tema del poliziotto di quartiere non è stato sufficientemente sviluppato a livello nazionale né dalla sinistra e neppure dalla destra». D'altro canto, la risposta dalle istituzioni deve arrivare mediante le forze dell'ordine, ma non solo. «In Toscana- riprende il governatore- abbiamo formulato con 285 Comuni persino dei progetti per la videosorveglianza». E in 9 Comuni, inoltre, «abbiamo puntato su iniziative di rivitalizzazione di alcune strade».

Fonte: Agenzia Dire
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