Toscana

TERRASANTA, DIOCESI, PROVINCIA E COMUNI DI PRATO RILANCIANO IMPEGNO DI SOLIDARIETA’

Diocesi, Provincia, Comuni di Prato, Poggio a Caiano, Vaiano e Carmignano sono pronti a rilanciare il loro impegno di solidarietà in uno dei territori del mondo più segnati dalla guerra e dall’odio. A conclusione della visita in Palestina e Israele amministrazioni e Chiesa locale, già unite nel Comitato per la pace che raccoglie anche le forze economiche e sociali, si preparano a dare sostegno ad alcune nuove iniziative: l’istituzione di due borse di studio per ragazzi palestinesi che l’anno prossimo potranno frequentare la facoltà di Scienze politiche a Firenze, il sostegno alle strutture di un ospedale di Nazareth che cura bambini privi di qualsiasi protezione sanitaria, il contributo ai progetti di formazione che a Betlemme promuove padre Ibrahim Faltas, lo straordinario francescano che il mondo intero ha conosciuto nei giorni dell’assedio alla Basilica della Natività.

E’ stata una missione-pellegrinaggio che ha messo al primo posto i valori della pace e della solidarietà quella che ha visto protagoniste la Diocesi di Prato con il vescovo Gastone Simoni e don Brunetti della Caritas; la Provincia con la presidente del consiglio Gorelli, l’assessore Giovagnoli e le consigliere Bernocchi e SorriPagliocca e BanchelliGelliBugetti e l’assessore MenchiChiti e quello di Carmignano, rappresentato dal consigliere Stampone.

L’iniziativa è nata nell’ambito del ciclo di visite e pellegrinaggi promosso dalla Chiesa Toscana, insieme a numerose amministrazioni locali, e di cui è regista il vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, il francescano Rodolfo Cetoloni. Le speranze di pace per la Palestina e Israele dipendono molto dall’attenzione che la comunità internazionale saprà avere per il dramma di migliaia di uomini, donne e bambini che di questa guerra senza fine sono soltanto vittime. E’ un appello accorato a essere presenti e a sostenere progetti di collaborazione quello che al Centro Peres di Tel Aviv come alla Natività di Betlemme si è sentita ripetere la delegazione di pratesi che da mercoledì fino a ieri è stata in visita in Israele e Palestina. Parole forti, di preoccupazione ma non di resa alla legge dell’odio, quelle pronunciate da Ron Poundak, direttore del Centro Peres a Tel Aviv che riesce a far giocare a calcio i ragazzi israeliani con quelli palestinesi ed è nato per fare da ponte, attraverso progetti concreti, tra i due popoli; da padre Ibrahim Faltas, operatore instancabile di pace soprattutto attraverso l’educazione dei ragazzi, dal nunzio apostolico di Isreaele, Pietro Sambi e dallo stesso custode della Terra Santa, padre Giovanni Battistelli. “Vi preghiamo di stare accanto a noi in questi giorni duri. Il nostro sogno, il nostro desiderio è di avere uno Stato”, ha affermato il governatore della Cisgiordania che, incontrando la delegazione pratese, ha puntato il dito sulla costruzione, da parte degli israeliani, di un lungo muro che impedirà ai palestinesi di Betlemme di spostarsi per raggiungere le loro terre. “Venite, vi aspettano i cristiani, i popoli israeliano e palestinese. Venite come fedeli di Cristo, come testimoni di pace, come agenti di solidarietà umana”. L’arcivescovo Pietro Sambi, da sei anni nunzio apostolico in Israele, il 4 ottobre a Betlemme, parlando con la delegazione pratese, ha rinnovato la richiesta ad essere presenti in Terra Santa attraverso pellegrinaggi e viaggi. Sambi ha ricordato la situazione di “impasse totale del processo di pace”. “Eppure – ha aggiunto – la pace è ciò che di meglio si può dare al popolo israeliano e al popolo palestinese. Vorrei che i popoli del mondo che amano la pace si facessero più presenti e più attivi. Ci sono situazioni drammatiche da entrambe le parti ciò che regna è la paura, bisogna liberare la gente dalla paura perché la paura non lascia spazio all’amore”.“Il pellegrinaggio in Terra santa è una ricchezza spirituale e umana per chi viene – ha concluso – ed è un dono di solidarietà con chi qui abita in situazioni difficili”.