Toscana

Tav, i conti non tornano

di Claudio TurriniNel settembre 2008 andremo in treno a 250 km orari da Firenze a Bologna in 30 minuti, la metà del tempo attuale. L’annuncio l’ha dato il 1° dicembre scorso l’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti .

Ma se il traguardo è finalmente vicino non mancano certo i problemi. La spesa complessiva si è quintuplicata, fino ai 5 miliardi di euro di oggi. Gli anni persi sono già cinque, visto che avrebbe dovuto entrare in esercizio nel 2003. Gli standard di sicurezza sono tutti da verificare, perché per circa 60 km di tracciato manca la galleria parallela di soccorso. E il «nodo di Firenze» (tunnel sotterraneo e nuova stazione) è ancora da definire e non potrà essere pronto, nella più ottimistica delle previsioni, prima del 2012. Ma soprattutto i cantieri lasciano alle spalle un territorio ferito, con sorgenti, torrenti e pozzi prosciugati. Milioni di litri di acqua che si riversano nelle gallerie. Solo in quella di Firenzuola il getto è di 450 litri al secondo, più o meno 30 metri cubi all’ora. Quell’acqua deve essere depurata e portata in superficie per ridar vita artificialmente ai torrenti prosciugati, in un effetto «presepe» motorizzato.

Sembra quindi fuori luogo il trionfalismo sbandierato nei giorni scorsi dal presidente della giunta regionale Claudio Martini , nel corso di un sopralluogo ai cantieri, quando ha invitato tutti a un «po’ di patriottismo dolce», per un’opera «di cui gli altri Paesi andrebbero sicuramente fieri». «L’Alta Velocità – ha dichiarato Martini – è un’opera importante che ci chiama certo a fare interventi di ripristino ambientale, ma non è un’opera di cui il Paese dovrà vergognarsi. Non è insomma un buco nero di sprechi e cantieri poco sicuri, come certe campagne mediatiche hanno lasciato intendere ultimamente».

«La visita di Martini – commenta il capogruppo dell’Udc in consiglio regionale, Marco Carraresi – è stata inutile e capziosa. Il vero motivo infatti non era vedere e capire, ma alzare una bella facciata per nascondere i problemi. Che invece ci sono. Non a caso si è deciso in tutta fretta di organizzare una bella gita ad uso di giornalisti e telecamere all’indomani dei servizi televisivi delle “Iene” sull’alta velocità. Era dal febbraio scorso che il gruppo Udc chiedeva che venisse visitata la galleria di Firenzuola, dove si è demolito e rifatto un tratto di quasi due chilometri. Ma questa visita ci è stata sempre negata».

Ricostruzione ineccepibile. Il caso infatti era stato rilanciato nei giorni scorsi dal programma televisivo di Mediaset. Gli inviati delle «Iene» erano andati a vedere perché il consorzio Cavet stava distruggendo a suon di dinamite un bel tratto della galleria di Firenzuola per poi ricostruirlo. Un intervento che alla fine potrebbe costare qualcosa come 30 milioni di euro. Perché? Davanti ai microfoni della «Iena» Alessandro Sortino, Giuseppe Antonacci , un camionista di 40 anni, di Trani, dipendente in Toscana di un’azienda che sta realizzando in subappalto la galleria, si era lasciato scappare la più ovvia delle risposte: «Si vede che l’avevano fatta male». Il giorno dopo, via fax, era arrivato il licenziamento in tronco del camionista. Decisione a effetto boomerang, perché la vicenda era approdata su tutti i giornali e le tv nazionali e perfino nei consigli comunali del Mugello.

Da qui la visita di Martini, accompagnato dagli assessori Marino Artusa (ambiente) e Riccardo Conti (trasporti). Un sopralluogo organizzato in gran fretta, che ha fatto arrabbiare anche i sindaci del Mugello, e la Comunità Montana che si sono detti «sinceramente dispiaciuti per non essere stati invitati e coinvolti dalla Regione». Una gaffe anche poco comprensibile, vista la comune militanza politica nel centro-sinistra. Ma i primi cittadini di Borgo San Lorenzo, San Piero a Sieve, Scarperia, Firenzuola e Vaglia, non ne fanno solo un problema di etichetta, denunciando che da Martini sono «stati forniti dati e informazioni su progetti riguardanti l’impiego delle risorse dell’addendum per la mitigazione ambientale senza che ne fossero stati discussi e approfonditi gli aspetti nelle sedi istituzionali preposte». Nel 2002, dopo che la magistratura aveva aperto un’inchiesta per «disastro ambientale» contro la Tav (il processo è in corso), si era raggiunto un accordo per 53 milioni di euro di opere di ripristino ambientale in Mugello. Ma a parte il progetto «cisterne» (contributi per cisterne di raccolta , finanziato per 500 mila euro), tutti gli altri sono ancora fermi o in ritardo, tanto che la Tav non eroga le quote pattuite.

«Il giorno prima della visita di Martini – commenta Marco Carraresi – la Giunta regionale ha approvato accordi per la realizzazione di acquedotti e fognature in Mugello. Peccato che quegli interventi fossero previsti già nell’Addendum del 2002, e scontano ritardi sempre più gravi. Per non dire di opere che invece neppure erano previste e che, all’insaputa addirittura dei sindaci mugellani, sono state presentate, come l’impianto fotovoltaico. Per cercare di dimostrare che qualcosa comunque si sta facendo».

Per Marco Carraresi la situazione è «preoccupante»: «tre gallerie lesionate, un sistema di sicurezza nell’attraversamento dei tunnel che lascia molti dubbi, le opere di recupero ambientale indietro di anni, poche idee chiare e nessuna concretezza sugli invasi da realizzare per i fabbisogni idrici del Mugello, scarsa trasparenza nelle opere accessorie, le cosiddette contropartite, realizzate in questi anni nei comuni attraversate e costate centinaia di milioni di euro, idee confuse sul nodo di Firenze e sul futuro di Santa Maria Novella. Le telecamere Martini le ha ottenute. Ma i problemi restano».

La schedaLa storia inizia nel 1991Il primo contratto per la costruzione della Bologna-Firenze ad Alta Velocità è stato siglato nel 1991, quando l’Ente Ferrovie dello Stato ha attribuito a TAV SpA (la Società istituita per la realizzazione delle nuove linee veloci) la concessione per la progettazione esecutiva, la costruzione e lo sfruttamento economico delle linee ad Alta Velocità Milano-Napoli e Torino-Venezia. La conferenza dei servizi si è aperta il 15 dicembre 1993 e conclusa il 28 luglio 1995 con l’approvazione del tracciato dal km 4,9 fino al km 71,5. Il 7 maggio 1996 è stato firmato da TAV e Fiat l’«Atto Integrativo» per il tratto dal km 4,8 al km 71,5. Il 6 maggio ’97 la Conferenza dei Servizi ha approvato il progetto dell’interconnessione di San Ruffillo, necessaria al collegamento con la linea ferroviaria esistente, a sud di Bologna. Gli ultimi dodici chilometri del tracciato (tratto terminale lato Firenze dal km 71,5 al km 83,4) sono stati approvati dalla Conferenza di Servizi del 28 luglio ’98, in attuazione del Protocollo di Intesa dell’aprile ’97 tra ministero dei Trasporti, FS, TAV, Regione Toscana ed Enti Locali interessati dall’integrazione della nuova linea veloce nel nodo di Firenze. Nel dicembre 1999 è stato firmato un verbale di Accordo per questo tratto. L’andamento dei lavoriIl primo cantiere è stato inaugurato nel giugno 1996. Secondo i programmi iniziali la linea (73,3 km di gallerie sotto l’Appennino tosco-emiliano su 78,5 km totali) sarebbe dovuta entrare in esercizio all’inizio dell’anno 2003. Adesso si parla del settembre 2008) Il tratto terminale verso Firenze («Variante Firenze Castello»,) è stato cantierizzato nel giugno 1999. Secondo la Tav l’avanzamento complessivo dei lavori è dell’82%, pari a 3.150 milioni di euro già spesi. Lo scavo delle gallerie di linea è terminato, ma per quella di Firenzuola – per diversi km – si sta rifacendo il rivestimento interno, dopo aver smantellato quello preesistente difettoso. Dieci i campi base, di cui sei in Toscana (Castelvecchio, San Pellegrino, Violla, Mugello-Scarperia, Carlone-Vaglia, Sesto Fiorentino) e 21 quelli industriali (12 in Toscana), dove attualmente lavorano1.860 persone. Gli interventi di ripristinoNell’agosto ’99 e nel maggio 2000 vengono presentati alla magistratura due esposti per lo smaltimento di inerti nelle cave e per i danni alle falde acquifere. Ne scaturisce un’indagine, con il momentaneo sequestro dei cantieri (23 giugno 2001). Nel luglio 2004 si arriverà al rinvio a giudizio per una sessantina tra dirigenti e tecnici di Cavet e responsabili degli appalti. Il 19 luglio 2002 viene firmato tra RFI, TAV, Regione Toscana, Regione Emilia Romagna, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Ministero dell’Ambiente, un’«Addendum» (così chiamato perché si aggiungeva a precedenti accordi del 1995, 1997 e 1998) con interventi di mitigazione ambientale e di ripristino per 53 milioni di euro da realizzare a cura della Regione e finanziare in parte con contributo dello Stato (27,5 milioni di euro) e in parte con contributo della TAV (25,5 milioni di euro). Ad oggi Tav ha erogato risorse per 2.320.000 euro, pari alla quota 2004 e al 30% del 2005, perché la Regione non ha ancora speso il 30% di quanto ricevuto. I punti critici• Lievitazione spesa da 1,1 miliardi di euro iniziali ad oltre 5 miliardi di euro• Ritardi nella realizzazione: doveva essere pronta per il 2003• Sorgenti, torrenti e pozzi prosciugati in Mugello; perdita di miliardi di litri di acqua• Processo in corso contro la Tav per danni ambientali• 53 milioni di euro di inteventi di mitigazione ambientale (Addendum 2002) in gran parte ancora da realizzare per ritardi della Regione• Assenza di una galleria parallela di soccorso per 60 km di tunnel• Galleria di Firenzuola con grossi problemi: demolizione rivestimenti e rifacimento• Sottoattraversamento di Firenze ancora da iniziare I dati tecnici78,5 Km Lunghezza tracciato73,8 Km Percorso in galleria4,7 Km Tratta allo scoperto250 km/h velocità di esercizio 18 ‰ pendenza massima 5.450 m raggio di curvatura minimo30 minuti tempo di percorrenza (oggi 59′)5 Mln m³ di calcestruzzo900 mila Ton ferro/acciaio per centine ed armature7,7 Mln m³ materiali inerti da cava (materiali inerti e ballast)140 km nuova viabilità (di cui 130 km già realizzati)

Per saperne di più

Il sito della Tav

La Tav sul sito della Regione Toscana

Il sito di Rfi, la rete ferroviaria

Legambiente Mugello

L’Associazione Idra che da anni si batte contro la Tav

Il dossier Tav sul sito di Marco Carraresi (Udc)