Toscana

Un treno su quattro è sempre in ritardo

di Ennio Cicali

E’ una lotta quotidiana per chi deve raggiungere col treno i posti di lavoro, le scuole, le università: si ritarda di almeno 5 minuti il 24% delle volte, ma quasi una volta su 10 il ritardo è di almeno 10 minuti. Sono i dati emersi dalle rilevazioni effettuate da Legambiente su 194 treni in arrivo alla stazione di Firenze Santa Maria Novella, dove giunge la maggior parte dei pendolari provenienti da tutta la Toscana. I treni sono stati tenuti sotto controllo dal 21 al 25 gennaio nella fascia oraria dalle 7.30 alle 10. Le rilevazioni hanno preso come orario d’arrivo l’effettiva discesa del passeggero dal treno, diversamente da quanto previsto dal criterio applicato in tutta Europa per il quale conta l’orario d’arrivo del treno sul marciapiede. Sono stati presi in considerazione solo i ritardi superiori ai 5 minuti.

«Non abbiamo una delle stazioni più disagiate d’Italia, è vero – commenta Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana – un quarto dei treni arriva a Firenze in orario o addirittura con qualche minuto di anticipo, la metà dei convogli monitorati riporta lievi ritardi, ma i pendolari che subiscono ritardi maggiori di cinque minuti si trovano su un treno su quattro e gli sforzi per migliorare il loro viaggio quotidiano dovrebbero essere compiuti al più presto. E non solo per aumentare benessere e qualità della vita. Un trasporto pubblico affidabile è il fattore chiave per incentivare un sistema di mobilità sostenibile (meno smog e meno traffico) e il metodo più efficiente per viaggiare è quello su ferro, con il treno sui percorsi extraurbani, con il tram su quelli urbani».

Non sono solo i ritardi a rendere più difficile la vita delle oltre 220 mila persone che ogni giorno si servono del treno. Affollamento, carrozze vecchie e sporche, spesso chiuse per mancanza di personale, sono i mali dei treni pendolari toscani. Il 2008 doveva essere un anno di svolta per il trasporto locale. Purtroppo, l’ultima Finanziaria ha tagliato i fondi per i 1000 nuovi treni promessi in primavera. Mille treni in più che avrebbero aiutato la soluzione di un problema cronico, quello del sovraffollamento dei treni, tra le cause maggiori dei ritardi. E infatti proprio a causa del sovraffollamento i tempi di fermata si prolungano peggiorando i risultati del trasporto su ferro. I treni locali non soddisfano i viaggiatori, nonostante lo sforzo finanziario della Regione Toscana, la prima in Italia, che ha investito con più continuità per migliorare il servizio, potenziando i collegamenti principali e i risultati si vedono: negli ultimi sette anni i passeggeri sono aumentati da 165 mila a 200 mila, anche se non mancano i motivi di polemica (v. box). Il contratto base con Trenitalia prevede per la Regione un onere annuo di 147,8 milioni di euro, l’onere aggiuntivo nel 2007 è stato di altri 22 milioni.

Nonostante le continue proteste, il potenziamento del trasporto ferroviario locale e regionale rimane un’esigenza inascoltata: i finanziamenti più consistenti vanno a strade e autostrade, mentre ci sarebbe un immensa necessità di treni puliti, puntuali e di stazioni accoglienti per togliere le auto dalla strada. L’Italia ha bisogno di un valido trasporto ferroviario locale per un’ efficace politica ambientale, per garantire a tutti i cittadini il diritto ad una mobilità libera e sostenibile. Nei giorni scorsi si è svolta a Milano l’assemblea nazionale dei pendolari, promossa da Legambiente. Un incontro per far diventare la questione del trasporto ferroviario una priorità nazionale. Per questo Legambiente ha lanciato una petizione on-line per ritrovare e stanziare i fondi per il trasporto locale su ferro promessi e cancellati dalla Finanziaria.

Settecento firme contro «Memorario»Settecento firme sono state consegnate nei giorni scorsi  al sindaco di Pontassieve per chiedere un’assemblea pubblica e discutere dei problemi creati dall’estensione del «memorario» ai treni locali della Valdisieve e del Mugello. Le firme sono state raccolte dal comitato costituito alle Sieci, che  si riunisce presso il circolo 1° Maggio ed ha anche un apposito sito internet www.memorario-sieci.blogspot.com,  Firme raccolte con tutti i crismi della regolarità tra i pendolari delle Sieci, Molino del Piano, Montiloro, Santa Brigida, Doccia, ma anche di Compiobbi e Pontassieve, che vanno ad aggiungersi alle oltre cento raccolte a Dicomano, Contea, Londa, Rufina e S. Godendo,  tra viaggiatori anch’essi insoddisfatti della riorganizzazione dei treni locali.

È la dimostrazione che il «memorario» non è «largamente condiviso» dai pendolari, contrariamente a quanto affermato dall’assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti.

«Memorario» nasce da un’idea positiva, premettono, ma che ha effetti negativi nelle ore cruciali per i pendolari: dalle 17 alle 20, proprio le ore del ritorno a casa di molti lavoratori. Effetti aggravati dal fatto che i treni diretti a Borgo San Lorenzo, definiti «semiveloci» saltano le stazioni di Compiobbi e Sieci.

Protestano i pendolari di Dicomano, Contea, Londa, Rufina e S. Godendo, anch’essi insoddisfatti dei tempi di percorrenze, ritardi e soppressioni. Fino alla cancellazione del treno delle 18,33 per Borgo, sostituito da quello delle 18,57, che per molti posticipa di molto il rientro a casa.

La parola passa ora alle amministrazioni locali, le stesse che l’assessore Conti, rispondendo a due amministratori comunali di Dicomano, afferma di avere informato nel corso di riunioni specifiche, poi estese alla provincia, scuole, aziende e associazioni.

Non c’è strumentalizzazione politica, puntualizzano i pendolari, che concludono con un invito a «provare a viaggiare un po’ sui nostri treni vecchi e sporchi, provare l’ebbrezza di non partire all’orario previsto».