Vita Chiesa

FUNERALI DON BARSOTTI, CARD. ANTONELLI: PERSONALITA’ STRAORDINARIAMENTE RICCA

«Don Divo Barsotti è una personalità straordinariamente ricca, che non si lascia comprimere nelle brevi dimensioni di un’omelia. Don Divo è stato sacerdote, mistico, scrittore, teologo, predicatore, consigliere e padre spirituale, fondatore della Comunità dei Figli di Dio, che ora comprende più di 2 mila membri ed è diffusa a livello internazionale. Egli però ha voluto sempre una cosa sola: cercare Dio». Lo ha ricordato il cardinale Ennio Antonelli durante i funerali di don Divo Barsotti che si sono svolti questo pomeriggio nella basilica mariana fiorentina della Santissima Annunziata gremita di fedeli.

L’arcivescovo di Firenze (che ha concelebrato la Messa con una decina di vescovi tra cui i toscani Giovannetti, Simoni, Cetoloni, Tommasi, Tardelli, Maniago, Bianchi e Bassetti e numerosi sacerdoti) ha lasciato «parlare» soprattutto don Barsotti («il nostro amato don Divo») citando molti dei suoi scritti. «Egli soleva dire – ha ricordato Antonelli – che la morte non esiste e, se esiste, è solo come una medicina per aprire definitivamente il nostro io all’amore infinito di Dio. Più avanzava negli anni e più si sentiva vivere. La pace e la gioia che in modo crescente irradiava intorno a sé hanno testimoniato splendidamente che per lui la morte era compimento della vita».

Antonelli ha sottolineato come don Barsotti insistesse sull’assoluta centralità di Cristo nella vita del cristiano e della Chiesa, animato da amore appassionato e geloso, con un linguaggio vibrante e a volte perfino polemico. «A questo proposito – ha detto l’arcivescovo di Firenze – ho un ricordo personale che riemerge spesso in me e mi interpella con forza. In una delle mie prime visite a don Divo si parlava, tra le altre cose, dell’impegno sociale e dell’attività caritativa dei cristiani e delle comunità ecclesiali. Don Divo osservò che spesso non sono segno di autentica fede e carità e aggiunse mestamente: “Molti non amano Gesù Cristo”. E vidi due rivoli di lacrime scendere dai suoi occhi e rigare il suo volto. Rimasi intimamente commosso».

Commosso anche il successore di don Barsotti, don Serafino Tognetti, già da tempo a capo della Comunità dei Figli di Dio, che alla fine della Messa, ringraziando tutti i presenti, ha ricordato quando il fondatore, pochi mesi prima della morte, lo chiamò e gli disse: «Siediti e scrivi». Era l’ultimo messaggio che Barsotti rivolgeva ai suoi «figli»: «Abbiate fiducia, Dio non mancherà, non vi preoccupate per il numero, l’importante è che siate uniti. Chiedo a tutti voi la fede, una fede semplice, pura, ma grande. Amate la Chiesa. Siate certi e sicuri della vostra vocazione e sappiate difenderla. Raccomando soprattutto ai più anziani di essere esempio, di essere sicuri nella fede. Vi raccomando la concordia e l’obbedienza ai superiori. Io vi lascio apparentemente. Realmente sono con voi più più di prima».

L’ultimo mistico del Novecento