Vita Chiesa

Finanze vaticane: Rapporto Aif 2017, 150 segnalazioni di attività sospette

«Tale tendenza può essere letta positivamente poiché in parallelo è aumentata la qualità delle segnalazioni, mostrando una crescente consapevolezza e rafforzamento delle funzioni di controllo dei soggetti segnalanti», afferma il direttore Tommaso Di Ruzza. Nel 2017, sono stati trasmessi 8 Rapporti all’Ufficio del Promotore di Giustizia Vaticano per ulteriori indagini da parte delle competenti Autorità di law enforcement. «Considerata la unicità della giurisdizione, la collaborazione internazionale è un elemento chiave dell’attività dell’Aif», osserva ancora Di Ruzza, indicando che «nel 2017, l’Aif ha siglato 19 Protocolli d’intesa con controparti di giurisdizioni estere e ha scambiato informazioni in 268 casi». Inoltre, il quadro regolamentare è stato ulteriormente rafforzato, in particolare con l’introduzione del Regolamento n. 2, che stabilisce norme in materia di dati e informazioni che accompagnano il trasferimento di fondi e requisiti tecnici su bonifici e addebiti diretti in euro».

Il rapporto presentato oggi illustra l’attività di informazione finanziaria e di vigilanza, sia in ambito prudenziale, sia per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, svolta nel 2017 dall’Aif, e le relative statistiche. «Il 2017 – si legge nel comunicato diffuso dall’organismo della Santa Sede – ha confermato un solido sistema di segnalazione ed efficace attuazione del quadro regolamentare della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Inoltre, l’Aif ha mantenuto un approccio propositivo nella collaborazione e scambio di informazioni con le sue controparti estere nella lotta contro gli illeciti finanziari. «Il 2017 – afferma il presidente René Brülhart – è stato un anno di consolidamento e normalizzazione delle attività istituzionali. Consolidamento delle misure adottate per stabilire un quadro regolamentare efficace e una sua piena e sostenibile attuazione. Normalizzazione del sistema di segnalazione, che si può reputare solido».

L’Autorità di informazione finanziaria è l’Autorità competente della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano per la vigilanza e l’intelligence finanziaria in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, nonché per la vigilanza prudenziale. Istituita da Papa Benedetto XVI con la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio del 30 dicembre 2010, l’Aif svolge le proprie attività istituzionali sulla base del nuovo Statuto promulgato da Papa Francesco con Motu Proprio del 15 novembre 2013 e della Legge n. XVIII dell’8 ottobre 2013. L’Aif ha siglato Protocolli d’intesa con Autorità di vigilanza e Unità di Informazione Finanziaria (Uif) di Albania, Andorra, Argentina, Armenia, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Capo Verde, Cile, Cipro, Colombia, Cuba, Ecuador, Estonia, Francia, Germania, Ghana, Gibilterra, Guernsey, India, Isola di Man, Italia, Jersey, Lettonia, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Moldavia, Monaco, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Panama, Paraguay, Perù, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Russia, San Marino, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d’America, Sud Africa, Svizzera, Taiwan (Repubblica di Cina), Ungheria. L’Aif è membro del Gruppo Egmont dal 2013.

 «La strada che abbiamo intrapreso sei anni fa si è rivelata efficace», ha detto René Brülhart, presentando oggi in sala stampa vaticana il Rapporto annuale sull’attività di informazione finanziaria e di vigilanza, sia in ambito prudenziale, sia per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, svolta dall’Aif nel 2017. Parole chiave sottolineate dal presidente «normalizzazione» e «stabilizzazione». «Tutte queste attività – ha aggiunto il direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza – si collocano all’interno di un sistema e la stabilizzazione si fonda sul rispetto dell’unicità dell’istituzione al tempo stesso sulla conformità ai rilevanti standard internazionali». «I nuovi regolamenti e le linee guida adottati, in particolare in materia di trasferimento fondi, Stati ad alto rischio e principi contabili, anche per dare piena attuazione alla Convenzione monetaria tra Ue e Stato della Città del Vaticano del 2009, sono stati la premessa per ulteriori interventi complessivi che creano le premesse per un una sempre maggiore strutturazione del sistema», ha detto ancora Di Ruzza. Per il direttore Aif, la diminuzione quantitativa delle segnalazioni sospette (Sas), 150 contro le 207 del 2016, corrisponde ad una maggiore qualità «consentendo all’Aif operazioni di intelligence più sofisticate».