Vita Chiesa

I discorsi del Papa

Cosa spinge i giovaniQualcuno potrebbe chiedersi che cosa spinga migliaia di giovani a intraprendere un viaggio che per molti di loro è lungo e faticoso, al fine di poter partecipare ad un evento di questo tipo. Sin dalla prima Giornata Mondiale della Gioventù, nel 1986, è stato evidente che un gran numero di giovani apprezza l’opportunità di ritrovarsi insieme per approfondire la propria fede in Cristo e condividere l’un l’altro un’esperienza gioiosa di comunione nella sua Chiesa. Essi anelano di ascoltare la parola di Dio e di imparare di più sulla loro fede cristiana. Sono desiderosi di prendere parte ad un evento che pone in evidenza i grandi ideali che li ispirano, e tornano alle loro case colmi di speranza, rinnovati nella decisione di costruire un mondo migliore. Per me è una gioia essere con loro, pregare con loro e celebrare l’Eucaristia insieme con loro. La Giornata Mondiale della Gioventù mi riempie di fiducia per il futuro della Chiesa e per il futuro del nostro mondo.

Cerimonia di benvenuto alla Government House di Sydney, giovedì 17 luglio

Il pianeta visto dall’altoAd alcuni di noi può sembrare di essere giunti alla fine del mondo! Per le persone della vostra età, comunque, ogni volo è una prospettiva eccitante. Ma per me, questo volo è stato in qualche misura logorante. E tuttavia la vista del nostro pianeta dall’alto è stata davvero magnifica. Il luccichio del Mediterraneo, l’immensità del deserto nordafricano, la lussureggiante foresta dell’Asia, la vastità dell’Oceano Pacifico, l’orizzonte sul quale il sole sorge e cala, il maestoso splendore della bellezza naturale dell’Australia, di cui ho potuto godere nei trascorsi due giorni; tutto ciò suscita un profondo senso di reverente timore. È come se uno gettasse rapidi sguardi sulla storia della creazione raccontata nella Genesi. (…)Che cosa scopriamo? Forse con riluttanza giungiamo ad ammettere che vi sono anche delle ferite che segnano la superficie della terra: l’erosione, la deforestazione, lo sperpero delle risorse minerali e marine per alimentare un insaziabile consumismo. Alcuni di voi giungono da isole-Stato, la cui esistenza stessa è minacciata dall’aumento dei livelli delle acque; altri da Nazioni che soffrono gli effetti di siccità devastanti. La meravigliosa creazione di Dio viene talvolta sperimentata come una realtà quasi ostile per i suoi custodi, persino come qualcosa di pericoloso. Come può ciò che è «buono» apparire così minaccioso? Verità e relativismo  i è anche qualcosa di sinistro che sgorga dal fatto che libertà e tolleranza sono così spesso separate dalla verità. Questo è alimentato dall’idea, oggi ampiamente diffusa, che non vi sia una verità assoluta a guidare le nostre vite. Il relativismo, dando valore in pratica indiscriminatamente a tutto, ha reso l’«esperienza» importante più di tutto. In realtà, le esperienze, staccate da ogni considerazione di ciò che è buono o vero, possono condurre non ad una genuina libertà, bensì ad una confusione morale o intellettuale, ad un abbassamento dei livelli morali, alla perdita dell’autostima e persino alla disperazione. L’inganno del consumismoCari amici, la vita non è governata dalla sorte, non è casuale. La vostra personale esistenza è stata voluta da Dio, benedetta da lui e ad essa è stato dato uno scopo (cfr Gn 1,28)! La vita non è un semplice succedersi di fatti e di esperienze, per quanto utili molti di tali eventi possano essere. È una ricerca del vero, del bene e del bello. Proprio per tale fine compiamo le nostre scelte, esercitiamo la nostra libertà e in questo, cioè nella verità, nel bene e nel bello, troviamo felicità e gioia. Non lasciatevi ingannare da quanti vedono in voi semplicemente dei consumatori in un mercato di possibilità indifferenziate, dove la scelta in se stessa diviene il bene, la novità si contrabbanda come bellezza, l’esperienza soggettiva soppianta la verità. Cristo offre di più! Anzi, offre tutto! Solo lui, che è la Verità, può essere la Via e pertanto anche la Vita.

Barangaroo, festa di accoglienza dei giovani, 17 luglio

Ecumenismo a un punto criticoCari amici in Cristo, penso sarete d’accordo nel ritenere che il movimento ecumenico sia giunto ad un punto critico. Per andare avanti, dobbiamo continuamente chiedere a Dio di rinnovare le nostre menti con la grazia dello Spirito Santo (cfr Rm 12,2), che ci parla attraverso le Scritture e ci guida alla verità tutta intera (cfr 2 Pt 1,20-21; Gv 16,13). Dobbiamo stare in guardia contro ogni tentazione di considerare la dottrina come fonte di divisione e perciò come impedimento a quello che sembra essere il più urgente ed immediato compito per migliorare il mondo nel quale viviamo. In realtà, la storia della Chiesa dimostra che la praxis non solo è inseparabile dalla didaché, dall’insegnamento, ma anzi ne promana. Quanto più assiduamente ci dedichiamo a raggiungere una comune comprensione dei divini misteri, tanto più eloquentemente le nostre opere di carità parleranno dell’immensa bontà di Dio e del suo amore verso tutti.

Incontro ecumenico nella cripta della St. Mary cathedral, 18 luglio

L’amore autenticoL’amore autentico è certamente qualcosa di buono. Senza di esso, la vita difficilmente sarebbe degna di essere vissuta. L’amore porta a compimento il nostro bisogno più profondo; e quando amiamo, noi diventiamo più pienamente noi stessi, diventiamo più pienamente umani. Ma quanto facilmente l’amore può essere trasformato in una falsa divinità! La gente sovente pensa di amare quando in realtà tende a possedere l’altro o a manipolare l’altro. La gente a volte tratta gli altri come oggetti per soddisfare i suoi propri bisogni piuttosto che come persone da apprezzare e amare. Quanto è facile essere ingannati dalle molte voci che nella nostra società sostengono un approccio permissivo alla sessualità, senza prestare riguardo alla modestia, al rispetto di sé e ai valori morali che conferiscono qualità alle relazioni umane! Questo è adorare una falsa divinità. Invece di portare la vita, porta la morte. Comportarsi da DioIl culto dei beni materiali, il culto dell’amore possessivo e il culto del potere spesso portano la gente a «comportarsi da Dio»: cercare di assumere il controllo totale, senza prestare nessuna attenzione alla sapienza o ai comandamenti che Dio ci ha fatto conoscere. Questa è la via che conduce alla morte. Al contrario, l’adorazione dell’unico vero Dio vuol dire riconoscere in lui la sorgente di tutto ciò che è bene, affidare noi stessi a lui, aprirci alla forza risanatrice della sua grazia e obbedire ai suoi comandamenti: questa è la via per scegliere la vita.

Incontro con i giovani della comunità di recupero dell’università di Notre Dame, chiesa del Sacro Cuore, 18 luglio

La vergogna degli abusi sessualiCari amici, possa questa celebrazione, alla presenza del Successore di Pietro, essere un momento di ri-dedicazione e di rinnovamento dell’intera Chiesa in Australia! Desidero qui fare una pausa per riconoscere la vergogna che tutti abbiamo sentito a seguito degli abusi sessuali sui minori da parte di alcuni sacerdoti o religiosi in questa Nazione. Questi misfatti, che costituiscono un così grave tradimento della fiducia, devono essere condannati in modo inequivocabile. Essi hanno causato grande dolore ed hanno danneggiato la testimonianza della Chiesa. Chiedo a tutti voi di sostenere e assistere i vostri Vescovi e di collaborare con loro per combattere questo male. Le vittime devono ricevere compassione e cura e i responsabili di questi mali devono essere portati davanti alla giustizia. È una priorità urgente quella di promuovere un ambiente più sicuro e più sano, specialmente per i giovani.

Messa con vescovi, seminaristi, novizi e novizie, St. Mary Cathedral, 19 luglio

La Chiesa e lo SpiritoSeparare lo Spirito Santo dal Cristo presente nella struttura istituzionale della Chiesa comprometterebbe l’unità della comunità cristiana, che è precisamente il dono dello Spirito! Ciò tradirebbe la natura della Chiesa quale Tempio vivo dello Spirito Santo (cfr 1 Cor 3,16). È lo Spirito infatti che guida la Chiesa sulla via della piena verità e la unifica nella comunione e nelle opere del ministero (cfr «Lumen gentium», 4). Purtroppo la tentazione di «andare avanti da soli» persiste. Alcuni parlano della loro comunità locale come di un qualcosa di separato dalla cosiddetta Chiesa istituzionale, descrivendo la prima come flessibile ed aperta allo Spirito, e la seconda come rigida e priva dello Spirito. La voce dell’umanitàAttraverso le dissonanze e le divisioni del mondo, potete voi udire la voce concorde dell’umanità? Dal bimbo derelitto di un campo nel Darfur ad un adolescente turbato, ad un genitore in ansia in una qualsiasi periferia, o forse proprio ora dalle profondità del vostro cuore, emerge il medesimo grido umano che anela ad un riconoscimento, ad un’appartenenza, all’unità. Chi soddisfa questo desiderio umano essenziale ad essere uno, ad essere immerso nella comunione, ad essere edificato, ad essere guidato alla verità? Lo Spirito Santo! Questo è il suo ruolo: portare a compimento l’opera di Cristo. Arricchiti dei doni dello Spirito, voi avrete la forza di andare oltre le visioni parziali, la vuota utopia, la precarietà fugace, per offrire la coerenza e la certezza della testimonianza cristiana! La Persona dimenticataLo Spirito Santo è stato in vari modi la Persona dimenticata della Santissima Trinità. Una chiara comprensione di lui sembra quasi fuori della nostra portata. E tuttavia quando ero ancora ragazzino, i miei genitori, come i vostri, mi insegnarono il segno della Croce e così giunsi presto a capire che c’è un Dio in tre Persone, e che la Trinità è al centro della fede e della vita cristiana. (…) da giovane sacerdote incaricato di insegnare teologia, decisi di studiare i testimoni eminenti dello Spirito nella storia della Chiesa. Fu in questo itinerario che mi ritrovai a leggere, tra gli altri, il grande sant’Agostino. L’amore è durevoleL’amore è il segno della presenza dello Spirito Santo! Le idee o le parole che mancano di amore – anche se appaiono sofisticate o sagaci – non possono essere «dello Spirito». Di più: l’amore ha un tratto particolare; lungi dall’essere indulgente o volubile, ha un compito o un fine da adempiere: quello di permanere. Per sua natura l’amore è durevole. Ancora una volta, cari amici, possiamo gettare un ulteriore colpo d’occhio su quanto lo Spirito Santo offre al mondo: amore che dissolve l’incertezza; amore che supera la paura del tradimento; amore che porta in sé l’eternità; il vero amore che ci introduce in una unità che permane!

Veglia con i giovani nell’ippodromo di Randwick, 19 luglio

Costruire su fondamenta solideCari giovani, permettetemi di farvi ora una domanda. Che cosa lascerete voi alla prossima generazione? State voi costruendo le vostre esistenze su fondamenta solide, state costruendo qualcosa che durerà? State vivendo le vostre vite in modo da fare spazio allo Spirito in mezzo ad un mondo che vuole dimenticare Dio, o addirittura rigettarlo in nome di un falso concetto di libertà? Come state usando i doni che vi sono stati dati, la «forza» che lo Spirito Santo è anche ora pronto a effondere su di voi? Che eredità lascerete ai giovani che verranno? Quale differenza voi farete? Edificare un mondo nuovoRafforzata dallo Spirito e attingendo ad una ricca visione di fede, una nuova generazione di cristiani è chiamata a contribuire all’edificazione di un mondo in cui la vita sia accolta, rispettata e curata amorevolmente, non respinta o temuta come una minaccia e perciò distrutta. Una nuova era in cui l’amore non sia avido ed egoista, ma puro, fedele e sinceramente libero, aperto agli altri, rispettoso della loro dignità, un amore che promuova il loro bene e irradi gioia e bellezza. Una nuova era nella quale la speranza ci liberi dalla superficialità, dall’apatia e dall’egoismo che mortificano le nostre anime e avvelenano i rapporti umani. Cari giovani amici, il Signore vi sta chiedendo di essere profeti di questa nuova era, messaggeri del suo amore, capaci di attrarre la gente verso il Padre e di costruire un futuro di speranza per tutta l’umanità. Nel deserto spiritualeIl mondo ha bisogno di questo rinnovamento! In molte nostre società, accanto alla prosperità materiale, si sta allargando il deserto spirituale: un vuoto interiore, una paura indefinibile, un nascosto senso di disperazione. Quanti dei nostri contemporanei si sono scavati cisterne screpolate e vuote (cfr Ger 2,13) in una disperata ricerca di significato, di quell’ultimo significato che solo l’amore può dare? Questo è il grande e liberante dono che il Vangelo porta con sé: esso rivela la nostra dignità di uomini e donne creati ad immagine e somiglianza di Dio. Rivela la sublime chiamata dell’umanità, che è quella di trovare la propria pienezza nell’amore. Esso dischiude la verità sull’uomo, la verità sulla vita. Rinnovare la ChiesaAnche la Chiesa ha bisogno di questo rinnovamento! Ha bisogno della vostra fede, del vostro idealismo e della vostra generosità, così da poter essere sempre giovane nello Spirito (cfr «Lumen gentium», 4). Nella seconda Lettura di oggi, l’apostolo Paolo ci ricorda che ogni singolo Cristiano ha ricevuto un dono che deve essere usato per edificare il Corpo di Cristo. La Chiesa ha specialmente bisogno del dono dei giovani, di tutti i giovani. Essa ha bisogno di crescere nella forza dello Spirito che anche adesso dona gioia a voi giovani e vi ispira a servire il Signore con allegrezza. Aprite il vostro cuore a questa forza!

Messa per la Gmg nell’ippodromo di Randwick, 20 luglio

Il «sì» di MariaNel messaggio dell’angelo, era Dio ad avanzare una proposta di matrimonio con l’umanità. E a nome nostro, Maria disse di sì. Nelle fiabe, i racconti terminano qui, e tutti «da quel momento vivono contenti e felici». Nella vita reale non è così facile. Molte furono le difficoltà con cui Maria dovette cimentarsi nell’affrontare le conseguenze di quel «sì» detto al Signore. Simeone profetizzò che una spada le avrebbe trafitto il cuore. Quando Gesù ebbe dodici anni, ella sperimentò i peggiori incubi che ogni genitore può provare, quando, per tre giorni, suo figlio si era smarrito. E dopo la sua attività pubblica, ella soffrì l’agonia di essere presente alla sua crocifissione e morte. Attraverso le varie prove ella rimase sempre fedele alla sua promessa, sostenuta dallo Spirito di fortezza. E ne fu ricompensata con la gloria. Cari giovani, anche noi dobbiamo rimanere fedeli al «sì» con cui abbiamo accolto l’offerta di amicizia da parte del Signore. Sappiamo che egli non ci abbandonerà mai. Sappiamo che Egli ci sosterrà sempre con i doni dello Spirito.

Angelus nell’ippodromo di Randwick, 20 luglio

I testi integrali in italiano di tutti i discorsi ufficiali pronunciati da Benedetto XVI nel corso delle Giornate mondiali della Gioventù di Sydney (17-21 luglio 2008)

1. CERIMONIA DI BENVENUTO ALLA GOVERNMENT HOUSE DI SYDNEY

2. BARANGAROO, FESTA DI ACCOGLIENZA DEI GIOVANI

3. INCONTRO ECUMENICO NELLA CRIPTA DELLA ST. MARY CATHEDRAL (Sydney, 18 luglio 2008)

4. INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI ALTRE RELIGIONI (Sala capitolare St. Mary’s Cathedral, 18 luglio 2008)

5. INCONTRO CON UN GRUPPO GIOVANI DELLA COMUNITA’ DI RECUPERO DELL’UNIVERSITA’ DI NOTRE DAME (chiesa del Sacro Cuore, 18 luglio 2008)

6. MESSA E CONSACRAZIONE NUOVO ALTARE CON VESCOVI, SEMINARISTI, NOVIZI E NOVIZIE (St. Mary’s Cathedral, 19 luglio 2008)

7. VEGLIA CON I GIOVANI NELL’IPPODROMO DI RANDWICK (Sydney, 19 luglio 2008)

8. MESSA PER LA GMG NELL’IPPODROMO DI RANDWICK (Sydney, 20 luglio 2008)

9. ANGELUS NELL’IPPODROMO DI RANDWICK (Sydney, 20 luglio 2008)

10. INCONTRO CON I BENEFATTORI DELLA GMG (St. Mary’s Cathedral, 20 luglio 2008)

11. SALUTO AI VOLONTARI DELLA GMG (nel Domain, 21 luglio 2008)

12. CERIMONIA DI CONGEDO ALL’AEROPORTO (21 luglio 2008)