Vita Chiesa

I giovani e la Chiesa voglia di dialogo

Ancora oggi la Chiesa è capace di dare ai giovani risposte diverse da quelle che dà il mondo, risposte a problematiche esistenziali e profonde».  «Mi sento più sicuro in chiesa che a scuola; posso aprirmi senza timore di conseguenze…». «Alcuni percepiscono il disagio di non sentirsi accolti dalla chiesa diocesana e, quindi, nell’accogliere gli altri: siamo tutti diversi, ma tutti un solo popolo di Dio. Manca ad alcuni un’esperienza “positiva” di comunione con la Chiesa tutta». «La Chiesa, l’amore, l’unità, la comunione si devono vedere: è necessario “uscire dal Cenacolo”» … «Essere più noi stessi anche quando non c’è niente da divertirsi»… “All’interno delle parrocchie c’è bisogno di guide carismatiche in grado di parlare il linguaggio di noi giovani; che sappiano creare ambienti familiari e siano di stimolo e animazione affinché anche i momenti di preghiera siano vissuti con gioia e non con noia, grazie alla partecipazione attiva dei ragazzi che vengono responsabilizzati»…

Sono solo alcune tra le tante riflessioni che, dopo una intensa giornata di comunicazione e confronto tra gruppi, sono state raccolte e presentate nel corso dell’Eucaristia, che ha concluso il «Pellegrinaggio dei giovani all’Amiata», celebrato sabato 23 giugno da oltre un centinaio di giovani, insieme con i propri Vescovi della «Metropolia» costituita dalle diocesi di Siena-Collevaldelsa-Montalcino, Grosseto, Pitigliano-Orbetello, Massa Marittima-Piombino, Montepulciano-Chiusi-Pienza.

Un evento a lungo preparato anche con un lavoro capillare all’interno delle parrocchie o dei singoli movimenti e associazioni e che è rifluito nella festosa giornata conclusiva sulla vetta dell’Amiata, in compagnia di ben cinque vescovi.

Il tema che da gennaio ha accompagnato il lavoro di vari gruppi giovanili, nelle singole diocesi della Metropolia, aveva come titolo: «In ascolto della nostra comunità». Il tema dell’ascolto ha dominato la giornata del pellegrinaggio ed è stata più volte rimarcata nel momento conclusivo dell’iniziativa dal vescovo Rodolfo Cetoloni, che ha presieduto l’Eucaristia, attorniato dagli altri vescovi e da numerosi sacerdoti delle altre diocesi. «Saper ascoltare» è diventata quasi la consegna per i Vescovi verso i giovani e per i giovani verso i propri Pastori e verso i propri coetanei, soprattutto in vista del prossimo grande evento giovanile a Loreto. Ma tutta la giornata del pellegrinaggio è stata vissuta e percepita come grande occasione di reciproco ascolto e comunicazione tra giovani di diverse appartenenze, ma con l’unico desiderio (che la giornata stessa ha fatto sperimentare in modo forte e gioioso) di apertura verso altre realtà, di approfondimento dei rapporti di accoglienza e amicizia, di impegno e di testimonianza, di amore verso la Comunità ecclesiale, vista come luogo e occasione speciale di amicizia e di comunione con Cristo Gesù.

Certamente una giornata affascinante e vissuta intensamente, grazie anche all’energia e alla vivacità degli animatori, Stefano e Irene di Grosseto, alla splendida cornice dell’ambiente montano e alla interessata partecipazione di molti gruppi parrocchiali e di movimenti e associazioni.

Per dovere di cronaca (e per mantenere i contatti) citiamo le provenienze dei gruppi di ragazzi e giovani che hanno partecipato al «pellegrinaggio»: Massa Marittima, Monte Argentario, Grosseto (con i gruppi giovanili Gifra, Rinnovamento dello Spirito, Scuola Chelli, Centro Giovanile Frassati, parrocchie di S. Francesco, Addolorata, S. Famiglia, Cottolengo, S. Lucia; parrocchie di Roccastrada e Istia, monastero di Siloe), S. Fiora, Arcidosso, Castel del Piano, Sarteano, Abbadia S. Salvatore, Montepulciano, Siena Osservanza, Donoratico, Cetona, Piancastagnaio.

Il programma della giornata prevedeva questi momenti essenziali:

Incontro fra tutti i gruppi partecipanti:  giochi di abreazione e di animazione, gestiti in modo impeccabile da Stefano di Roccastrada, hanno garantito un avvio molto affiatato tra i vari gruppi che si sono costituiti raccogliendo almeno un rappresentante delle diverse parrocchie e associazioni di provenienza.

La seconda fase del lavoro (guidato da Irene) ha visto dieci gruppi di lavoro che hanno approfondito una traccia, elaborata sui risultati delle riflessioni fatte presso le varie parrocchie delle cinque Diocesi nelle settimane che hanno preceduto il pellegrinaggio vero e proprio

Un  «cammino insieme» dalla zona delle Macinaie alla Vetta dell’Amiata come «pellegrinare» dei giovani verso una meta alta (percorso simbolico che voleva richiamare l’impegno dei giovani verso obiettivi di qualità, alti e impegnativi, conseguiti insieme, anche a costo della fatica che è necessario mettere in conto)

La celebrazione dell’Eucaristia dei giovani con i loro Vescovi, segno di comunione per costruire «più chiesa», come era indicato nel terzo tema di riflessione della giornata. E «come essere più chiesa» è stata la consegna che i Vescovi hanno dato ai giovani e che i ragazzi delle varie diocesi si sono impegnati a testimoniare.

Il pellegrinaggio è stato partecipato da un centinaio di giovani. Presenti vari sacerdoti, religiosi e religiose, educatori, animatori e alcuni genitori. Il materiale raccolto sarà rielaborato e inviato ai Responsabili degli uffici della Pastorale giovanile delle Diocesi della metropolia.

Pidi