Vita Chiesa

I principali luoghi che verranno visitati Benedetto XVI

“Dall’8 al 15 maggio compirò un pellegrinaggio in Terra Santa per domandare al Signore, visitando i luoghi santificati dal suo passaggio terreno, il prezioso dono dell’unità e della pace per il Medio Oriente e per l’intera umanità”. Con queste parole, pronunciate dopo l’Angelus dell’8 marzo scorso, Benedetto XVI annunciava ufficialmente il suo viaggio in Giordania, Israele e Territori palestinesi. A dare sostanza a queste intenzioni la scelta dei siti inseriti nel programma del viaggio che toccherà Amman, Nazareth, Gerusalemme e Betlemme. Presentiamo una scheda con le descrizioni dei luoghi simbolo di questo pellegrinaggio, il terzo di un Papa in Terra Santa, dopo quelli di Paolo VI nel 1964 e di Giovanni Paolo II nel 2000.

Giordania, Memoriale di Mosè sul monte Nebo (9 maggio, ore 9.15). Il Memoriale, secondo quanto afferma la Custodia di Terra Santa, fu costruito dai cristiani della regione di Madaba nella prima metà del IV secolo per ricordare una pagina della Bibbia (Deuteronomio 34) nella quale si narra la fine della vita e della missione di Mosè. Nel 1932 la Custodia di Terra Santa con la collaborazione dell’emiro Abdallah, nonno di re Hussein, riuscì ad entrare in possesso delle rovine del santuario che furono scavate e studiate dagli archeologi del Biblicum Franciscanum di Gerusalemme a cominciare dal 1933. L’area della basilica con le cappelle laterali fu coperta nel 1963 con una struttura provvisoria di ferro per permettere ai pellegrini di pregare e agli archeologi di restaurare i mosaici pavimentali di cui il santuario è ricco. Al momento architetti e archeologi francescani stanno progettando una nuova protezione del santuario.

Giordania, moschea Al-Hussein Bin Talal (9 maggio, ore 11.30). Si tratta della moschea più grande del Paese, fu costruita nel 1924 e vanta una meravigliosa facciata fiancheggiata da due minareti in stile ottomano. La moschea al giorno d’oggi sorge là dove un tempo si trovava un’altra moschea risalente alla prima epoca islamica.

Giordania, Bethany beyond the Jordan, sito del Battesimo (10 maggio, ore 17.30). La località viene nominata dall’evangelista Giovanni (Gv 1,28). Del luogo ne parlano anche numerosi testi bizantini e medievali. Il sito è localizzato sulla sponda orientale del Giordano, ed è stato scavato e restaurato in particolare dopo il 1994 a seguito dell’accordo di pace tra Giordania e Israele.

Israele, Gerusalemme, Memoriale Yad Vashem (11 maggio, ore 17.45). Yad Vashem, l’ente nazionale per la memoria della Shoah, è stato istituito nel 1953 con un atto del Parlamento israeliano. Ha il compito di documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante il periodo della Shoah, preservando la memoria di ognuna delle sei milioni di vittime – per mezzo dei suoi archivi, della biblioteca, della Scuola e dei musei. Ha inoltre il compito di ricordare i Giusti tra le Nazioni, che rischiarono le loro vite per aiutare gli ebrei durante la Shoah.

Israele, Gerusalemme, Cupola della Roccia sulla spianata delle Moschee (12 maggio, ore 9). Il santuario islamico è stato eretto sul luogo dove secondo la tradizione sorgeva il tempio di Salomone (distrutto nel 70 d.C.): qui, su una roccia che viene tutt’oggi conservata all’interno dell’edificio, Abramo offrì Isacco in sacrificio a Dio. Il sito è sacro ai musulmani poiché fu da qui che Maometto sarebbe asceso al cielo per ricevere i comandamenti divini. Benché la copertura sia stata rinnovata varie volte, la Cupola della Roccia – il secondo edificio sacro dell’Islam dopo la Kaaba alla Mecca – si presenta ancora sostanzialmente com’era alla fine del VII secolo.

Israele, Gerusalemme, Muro Occidentale (12 maggio, ore 10). L’Hakotel Hama’aravi, o Muro del Pianto, è l’unica parte superstite dell’antico Tempio di Gerusalemme, distrutto dai soldati romani nel 70 d.C. e mai più ricostruito: era una delle mura costruite da Erode per sorreggere l’enorme terrapieno, in parte artificiale, su cui sorgeva il Tempio vero e proprio. La sua distruzione ha segnato per il popolo d’Israele l’inizio della diaspora e la perdita del luogo di culto che incarnava l’unità e la profondità del suo rapporto con Dio. Coloro che pregano in questo luogo lasciano tra le fessure delle pietre biglietti con le loro preghiere. Come fece, in una immagine passata alla storia, Giovanni Paolo II nella sua visita del 2000.

Israele, Gerusalemme, Cenacolo (12 maggio ore 11.50). L’edificio, ora occupato da una Yeshiva (scuola religiosa ebraica), fino al 1948 apparteneva ai musulmani. Ma tra il 1335 e il 1551 fu il convento francescano del Monte Sion e sede originaria del Custode di Terra Santa. L’edificio detto “il Cenacolo” è l’ultima parte rimasta della chiesa bizantina e crociata della “Santa Sion”, l’erede della primitiva comunità apostolica. La memoria dell’Ultima Cena di Gesù e della Pentecoste (At 2,1-13) si venerano al piano superiore.

Territori palestinesi, Betlemme, Grotta della Natività (13 maggio, ore 15.30). La grotta è sempre stata localizzata sotto la basilica, voluta da Costantino (IV sec.), con la quale comunicava mediante una, poi due scale. Le facciatine dei due ingressi risalgono al tempo dei Crociati. Sulle facciatine e sulle colonnette, numerosi graffiti di pellegrini in latino, italiano, arabo e armeno. La grotta è piuttosto buia. La rischiarano 48 lampade, 21 delle quali appartengono ai Latini. In basso, ai piedi dell’altare, la stella latina che ricorda la Natività.

Israele, Nazareth, Grotta dell’Annunciazione (14 maggio, ore 17). Da diversi scritti datati 570 d.C. si ha notizia di una chiesa costruita sul luogo stesso della casa di Maria. I francescani entrarono in possesso del santuario nel 1620. Nel 1730 edificarono una piccola chiesa che durò fino al 1954, quando il famoso archeologo padre Bellarmino Bagatti, condusse degli scavi per arrivare all’edificazione della basilica attuale progettata dal Muzio e inaugurata nel 1969. Qui sono racchiusi i resti della “Casa di Maria”. Si ritiene che questa fosse costituita da una parte scavata nella roccia, la grotta, appunto, e da una parte in muratura. Quest’ultima non è più presente in loco: secondo la tradizione, fu trasportata nel sec. XIII a Loreto, dove è conservata all’interno del Santuario della Santa Casa. Per la visita di Benedetto XVI verranno sospesi i lavori di consolidamento e restauro all’interno della grotta.

Israele, Gerusalemme, Santo Sepolcro (15 maggio, ore 10.15). Situato all’interno della omonima basilica, nella città vecchia di Gerusalemme. Della tripartita basilica costantiniana rimane oggi solo la rotonda dell’Anastasi. Il resto della costruzione è opera crociata (1141). I francescani officiano nella basilica dal XIV sec. insieme con diversi altri riti cristiani, dei diritti dei quali disposero a loro piacimento i sultani, prima del Cairo e poi (dal 1517) di Costantinopoli, fino al riconoscimento dello “statu quo” (1757 e 1852), l’ordinamento che ancora oggi regola la convivenza delle diverse comunità.a cura di Daniele Rocchi