Vita Chiesa

MADRE TERESA: NUOVE RIVELAZIONI DAL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE

Nuove rivelazioni emergono dal processo per la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta. In attesa che Giovanni Paolo II firmi i decreti (probabilmente in dicembre) che potrebbero portare la ‘suora dei poveri’ agli onori degli altari già il prossimo anno, il postulatore della causa, padre Brian Kolodiejchuk, rende noto oggi alla stampa particolari inediti della vocazione e della vita della religiosa. Si tratta di “tre segreti”, “tre aspetti importanti – spiega padre Brian al Sir – della sua relazione con la vita di Gesù”.

“Il primo riguarda un voto privato straordinario che Madre Teresa fece nel 1942 a 36 anni, di dare a Dio qualunque cosa le avesse chiesto, senza riserve”. Il secondo “segreto” concerne, invece, la “chiamata nella chiamata”, l’ispirazione particolare che la suora albanese raccontava di aver ricevuto il 10 settembre 1946 su un treno che la portava da Calcutta a Darjeeling per il ritiro annuale. “Fino ad ora – spiega Padre Brian – sembrava che nel ‘giorno dell’Ispirazione’ Gesù le chiedesse di iniziare una nuova missione e che lei accettasse semplicemente, attendendo il permesso dalla Chiesa. In realtà Madre Teresa fece esperienza di una reale lotta interiore tra l’amore che motivava la sua determinazione a dare a Dio ogni cosa e la paura e i dubbi che venivano dal suo sentirsi indegna e debole”

Nel documento reso noto oggi – disponibile in italiano, inglese e spagnolo sul sito www.motherteresacause.info – sono incluse due lettere inedite che Suor Teresa (era ancora religiosa della congregazione di Loreto) scrive all’arcivescovo di Calcutta Périer per spiegargli la particolarità della chiamata e le continue ‘voci’ interiori (locuzioni) e le tre visioni che l’hanno accompagnata.

“Dallo scorso settembre – scrive la suora nella prima lettera datata 13 gennaio 1947 – strani pensieri e desideri hanno riempito il mio cuore”. Madre Teresa racconta di aver sentito “distintamente” più volte e in diversi momenti durante la Comunione una voce che le parlava: “Voglio suore indiane Missionarie della Carità, vittime del mio amore, che siano come Marta e Maria. La tua vocazione è amare e soffrire e salvare anime. Vestirai in abiti indiani, semplici e poveri”. “Questa voce mi spaventava”, scrive Madre Teresa che in vita ha sempre negato di aver avuto speciali rivelazioni o visioni. “Il pensiero di mangiare, dormire, vivere come gli indiani mi terrorizzava”. E aggiunge: “Tutti penseranno che sono matta dopo così tanti anni a iniziare una cosa che mi porterà soprattutto molte sofferenze”. “Sono stata e sono molto felice come suora di Loreto”, aggiunge nell’epistola del 3 dicembre 1947. “Lasciare quello che amo ed espormi a nuovo lavoro, derisione di molti, soprattutto religiosi, ignominia, incertezza, come posso?”. “Quello che mi chiedi va oltre me. Posso capire appena metà delle cose che vuoi”, scrive Madre Teresa dialogando con la ‘voce’. “Sono indegna, peccatrice, debole. Vai, Gesù, e trova un’anima più generosa. Se vuoi questo proprio da me, dammene prova. Confido in te ciecamente. Sono così spaventata”. Padre Brian spiega infine che “il terzo “segreto” – che sarà reso noto nelle prossime settimane – riguarda “l’esperienza di buio interiore”, la “notte dello spirito” nella quale la religiosa fu sostenuta dalla forza della fede e del voto del 1942.Sir