Vita Chiesa

Morto Benedetto XVI, dal 2 gennaio il corpo in San Pietro per il saluto dei fedeli

Già dai giorni scorsi, scrive il sito Vatican News,  le condizioni di salute del Papa emerito si erano aggravate per l’avanzare dell’età, come la Sala stampa aveva riferito aggiornando sull’evolversi della situazione.

Lo stesso Papa Francesco aveva voluto condividere pubblicamente la notizia sul peggioramento dello stato di salute del suo predecessore al termine dell’ultima udienza generale dell’anno, lo scorso 28 dicembre, quando aveva invitato a pregare per il Papa emerito, “molto ammalato”, perché il Signore potesse consolarlo e sostenerlo “in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine”. E in tutti i continenti si erano subito moltiplicate le iniziative di preghiera con messaggi di solidarietà e vicinanza anche dal mondo non ecclesiale. 

BiografiaJoseph Ratzinger – Cardinale dal 1977, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1981, Decano del Collegio Cardinalizio dal 2002 – è nato in Marktl am Inn, nel territorio della Diocesi di Passau (Germania), il 16 aprile 1927.Suo padre era un commissario di gendarmeria e proveniva da una famiglia di agricoltori della bassa Baviera. La madre era figlia di artigiani di Rimsting, sul lago di Chiem, e prima di sposarsi aveva fatto la cuoca in diversi alberghi.Ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza a Traunstein, una piccola città vicino alla frontiera con l’Austria, a circa trenta chilometri da Salisburgo. Ha ricevuto in questo contesto, che egli stesso ha definito “mozartiano”, la sua formazione cristiana, umana e culturale.Il tempo della sua giovinezza non è stato facile. La fede e l’educazione della sua famiglia lo hanno preparato alla dura esperienza dei problemi connessi al regime nazista: egli ha ricordato di aver visto il suo parroco bastonato dai nazisti prima della celebrazione della Messa e di aver conosciuto il clima di forte ostilità nei confronti della Chiesa cattolica in Germania. Verso la conclusione della Seconda Guerra Mondiale egli venne anche arruolato nei servizi ausiliari antiaerei.Dal 1946 al 1951 ha studiato filosofia e teologia presso la Scuola superiore di Filosofia e Teologia di Frisinga e presso l’Università di Monaco.Il 29 giugno 1951 è stato ordinato sacerdote.Appena un anno dopo, don Joseph ha iniziato la sua attività didattica nella medesima Scuola di Frisinga, dove era stato studente.Nel 1953 si è laureato in Teologia, nel 1957 ha fatto la libera docenza. Ha insegnato Dogmatica e Teologia Fondamentale presso la Scuola superiore di Frisinga, a Bonn, a Münster, a Tubinga e all’Università di Ratisbona, dove ha ricoperto anche l’incarico di Vice Preside.La sua intensa attività scientifica lo ha portato a svolgere importanti incarichi in seno alla Conferenza Episcopale Tedesca, nella Commissione Teologica Internazionale.Tra le sue pubblicazioni, particolare eco ha avuto “Introduzione al cristianesimo” (1968). Nel 1973, poi, è stato pubblicato il volume “Dogma e Predicazione”, che raccoglie i saggi, le meditazioni e le omelie dedicate alla pastorale.Una vastissima risonanza ha avuto la sua arringa pronunciata dinanzi all’Accademia cattolica bavarese, sul tema: “Perché io sono ancora nella Chiesa?”.La serie delle sue pubblicazioni è proseguita copiosa e puntuale nel corso degli anni, costituendo un punto di riferimento per tante persone e certamente per quanti sono impegnati nello studio approfondito della Teologia. Si pensi, ad esempio, al volume “Rapporto sulla fede” del 1985 e a “Il sale della terra” del 1996.Di grande valore, centrale nella vita del Pastore Ratzinger, è stata l’alta e proficua esperienza della sua partecipazione al Concilio Vaticano II con la qualifica di “esperto”.Il 25 marzo 1977 Papa Paolo VI lo ha nominato Arcivescovo di München und Freising.Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 28 maggio dello stesso anno: ha scelto come motto episcopale: “Collaboratori della Verità”.Sempre Papa Montini lo ha creato Cardinale, del Titolo di Santa Maria Consolatrice al Tiburtino, nel Concistoro del 27 giugno 1977.È stato Relatore alla Quinta Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi (1980) sul tema della famiglia cristiana nel mondo contemporaneo. La sua parola ha offerto un contributo fondamentale di riflessione e di confronto nello svolgimento di tutti i Sinodi dei Vescovi.Il 25 novembre 1981 Giovanni Paolo II lo ha nominato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. È divenuto anche Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale. Il 15 febbraio 1982 ha, quindi, rinunciato al governo pastorale dell’Arcidiocesi di München und Freising.Il suo servizio come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede è stato instancabile e la sua opera, come collaboratore di Giovanni Paolo II, è stata continua e preziosa. Va segnalato il suo ruolo di Presidente della Commissione per la Preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica.Sino all’elezione alla Cattedra di Pietro egli è stato Membro del Consiglio della II Sezione della Segreteria di Stato; delle Congregazioni per le Chiese Orientali, per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, per i Vescovi, per l’Evangelizzazione dei Popoli, per l’Educazione Cattolica; del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani; della Pontificia Commissione per l’America Latina e della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”.Al Cardinale Ratzinger sono state affidate le meditazioni della Via Crucis 2005 celebrata al Colosseo. Alla vigilia della sua elezione al Soglio Pontificio, lunedì 18 aprile, nella Basilica Vaticana, ha celebrato la Santa Messa “pro eligendo Romano Pontifice” insieme con i 115 Cardinali. Il 19 aprile 2005, il Cardinale Joseph Ratzinger è stato eletto 265° Pontefice.L’11 febbraio 2013, durante il Concistoro Ordinario Pubblico per la canonizzazione di alcuni beati, ha annunciato la decisione di rinunciare al ministero petrino:“Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro”.Il suo Pontificato si è concluso il 28 febbraio 2013.Benedetto XVI ha vissuto il resto della sua esistenza in Vaticano, presso il Monastero Mater Ecclesiae, in qualità di Papa Emerito.