Vita Chiesa

PAPA IN TURCHIA: A EFESO, IL RICORDO DI DON ANDREA SANTORO

“Con questa visita ho voluto far sentire l’amore e la vicinanza spirituale non solo miei, ma della Chiesa universale alla comunità cristiana che qui, in Turchia, è davvero una piccola minoranza ed affronta ogni giorno non poche sfide e difficoltà”. Lo ha detto questa mattina Benedetto XVI, nell’omelia della Messa presieduta nel santuario di Efeso “Meryem Ana Evi”. Richiamando il Magnificat, ritornello dell’odierno Salmo responsoriale, il Pontefice ha esortato i presenti: “Con salda fiducia cantiamo, insieme a Maria, il “magnificat” della lode e del ringraziamento a Dio… Cantiamolo con gioia anche quando siamo provati da difficoltà e pericoli, come attesta la bella testimonianza del sacerdote romano Don Andrea Santoro, che mi piace ricordare anche in questa nostra celebrazione”.

Benedetto XVI ha quindi affermato che la presenza “all’odierna celebrazione” di “fedeli cattolici di diversi Riti” è “motivo di gioia e di lode a Dio”. “Tali Riti – ha spiegato – sono espressione di quella mirabile varietà di cui è adornata la Sposa di Cristo, purché sappiano convergere nell’unità e nella comune testimonianza. Esemplare a tal fine – ha concluso il Papa – dev’essere l’unità tra gli Ordinari nella Conferenza Episcopale, nella comunione e nella condivisione degli sforzi pastorali”.

Terminata la Messa, il papa, visibilmente felice, dall’altare ha allargato le braccia come per stringere tutti i fedeli in un abbraccio simbolico che poi si è concretizzato quando sceso dal luogo della celebrazione per avviarsi ad incontrare i fedeli che lo chiamavano a gran voce. Tra loro molti giovani e famiglie con bambini. Strette di mano e brevi scambi di battute con i presenti, veri e propri incoraggiamenti per la comunità ecclesiale turca. “Siamo felici che il Papa abbia scelto, tra i tanti luoghi venerabili di questa terra, la casa di Maria” dice commosso uno dei frati della comunità dei cappuccini che anima il santuario, visitato anche dai musulmani. Una lunga serie di canti hanno accompagnato il dopo-celebrazione durante il quale persone del seguito papale hanno consegnato ai fedeli un immagine con lo slogan del viaggio “Christus est pax nostra” (Cristo è la nostra pace). Un fedele ha allungato a Benedetto XVI un piccolo mazzo di palme mentre rientrava nel santuario, per togliersi i paramenti.Sir

Visita in Turchia (28 novembre – 1° dicembre 2006): tutti i discorsi del Papa