Vita Chiesa

Papa Francesco: gli uomini vogliono Chiesa «che sappia camminare con loro»

«Quanti poveri, anche nella fede – ha esclamato Francesco – attendono il Vangelo che libera! Quanti uomini e donne, nelle periferie esistenziali generate dalla società consumista, atea, attendono la nostra vicinanza e la nostra solidarietà!». «Il Vangelo è l’annuncio dell’amore di Dio che, in Gesù Cristo, ci chiama a partecipare della sua vita», ha ricordato il Papa, secondo il quale «la nuova evangelizzazione è questo: prendere coscienza dell’amore misericordioso del Padre per diventare noi pure strumenti di salvezza per i nostri fratelli». «Il dono della misericordia è l’annuncio che la Chiesa è chiamata a trasmettere nella sua opera di evangelizzazione in questo tempo di grandi cambiamenti», ha fatto notare Francesco a proposito del Giubileo: «Proprio questi cambiamenti sono una felice provocazione a cogliere i segni dei tempi che il Signore offre alla Chiesa perché sia capace – come ha saputo fare nel corso di duemila anni – di portare Gesù Cristo agli uomini del nostro tempo».

«La missione è sempre identica, ma il linguaggio con cui annunciare il Vangelo chiede di essere rinnovato, con saggezza pastorale». È la raccomandazione del Papa ai membri del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. «Questo è essenziale – ha ammonito – sia per essere compresi dai nostri contemporanei, sia perché la Tradizione cattolica possa parlare alle culture del mondo di oggi e aiutarle ad aprirsi alla perenne fecondità del messaggio di Cristo». «I tempi sono di grandi sfide, che non dobbiamo aver paura di fare nostre», l’analisi di Francesco: «Solo nella misura in cui ce ne faremo carico saremo capaci di offrire risposte coerenti perché elaborate alla luce del Vangelo». Di qui l’attualità del «grande tema della catechesi come lo spazio all’interno del quale la vita dei cristiani matura perché fa esperienza della misericordia di Dio»: «Non un’idea astratta di misericordia, ma un’esperienza concreta con la quale comprendiamo la nostra debolezza e la forza che viene dall’alto», ha precisato il Papa. È lo Spirito Santo, ha ricordato, che «apre il cuore dei credenti e lo trasforma perché il perdono ricevuto possa diventare esperienza di amore per i fratelli»: «Ne abbiamo tanto bisogno, dello Spirito, perché apra la nostra mente e i nostri cuori», ha aggiunto a braccio. 

«La domanda su come stiamo educando alla fede, pertanto, non è retorica, è essenziale», ha dettoa ncora il Papa, secondo il quale «la risposta richiede coraggio, creatività e decisione d’intraprendere strade a volte ancora inesplorate». «La catechesi, come componente del processo di evangelizzazione ha bisogno di andare oltre la semplice sfera scolastica, per educare i credenti, fin da bambini, ad incontrare Cristo, vivo e operante nella sua Chiesa». «È l’incontro con Lui che suscita il desiderio di conoscerlo meglio e quindi di seguirlo per diventare suoi discepoli», ha assicurato Francesco: «La sfida della nuova evangelizzazione e della catechesi, pertanto, si gioca proprio su questo punto fondamentale: come incontrare Cristo, qual è il luogo più coerente per trovarlo e per seguirlo».