Vita Chiesa

Papa a Sarajevo, incontro interreligioso: card. Puljic, «nessuna alternativa al dialogo»

Per il cardinale in Bosnia Erzegovina «il dialogo non ha alternative». «Ce lo insegna – ha detto – l’esperienza troppo amara della recente guerra con conseguenze terribili». «Persistono ancora molte ferite da guarire per riconquistare la fiducia l’uno verso l’altro. Sono testimone dell’esistenza di un gran numero di persone che, nei giorni più difficili della guerra, si è messo alla ricerca di ciò che è possibile fare insieme per il bene comune delle nostre Chiese e delle Comunità religiose».

«Non siamo riusciti a fermare la guerra e neppure a creare una strategia di pace» ma «ciò che potevamo fare, lo abbiamo fatto: abbiamo pregato e invocato la pace». «Dopo la guerra – ha spiegato Vinko Puljic – noi quattro leader religiosi di Sarajevo, con il sostegno di persone di buona volontà provenienti dall’estero, abbiamo fondato nel 1997 il Consiglio interreligioso della Bosnia ed Erzegovina che, da allora, opera come istituzione in questo paese. Il Consiglio interreligioso è composto dai rappresentanti della Chiesa cattolica, della Chiesa ortodossa serba in Bosnia ed Erzegovina, della Comunità islamica e della Comunità ebraica in Bosnia ed Erzegovina». «Vivendo insieme, siamo vincolati ad accettare e rispettare le nostre differenze, ad imparare gli uni dagli altri e, attraverso il dialogo, a cercare una via verso la costruzione della pace, della convivenza e del rispetto reciproco, nella parità di diritti. C’è ancora molto da fare per realizzare un vero processo di riconciliazione, di perdono e di ritorno dello spirito di fiducia».