Vita Chiesa

Santa Croce, morto padre Massimiliano Rosito, anima di “Città di vita”

Padre Massimiliano Giuseppe Rosito era nato a Ferrandina, in provincia di Matera, il primo dicembre del 1928. La sua morte è avvenuta questa notte al Convitto ecclesiastico di viale Machiavelli. Divenuto frate a 21 anni nella famiglia francescana dei Frati minori conventuali e in seguito ordinato sacerdote a Roma, ha trascorso a Firenze, in Santa Croce, larga parte della sua esistenza terrena, svolgendo un ruolo di primo piano anche nei giorni drammatici dell’alluvione del 1966.  Nel dicembre 2008 era stato insignito dal Comune di Firenze del Fiorino d’oro “per la sua preziosa attività nella direzione della rivista Città di Vita e per il suo intenso e proficuo rapporto, intessuto di tante occasioni di incontro, con la città, (…) voce autorevole che dal convento francescano di Santa Croce, attraverso  la rivista, è divenuta riferimento costante della comunità cittadina, animandone e interpretandone i valori, i personaggi e le opere, attraverso un confronto interculturale coraggioso e anticipatore”.

Padre Rosito si è impegnato attivamente per la conservazione e l’accrescimento del patrimonio artistico e culturale della Basilica. Nelle ore tragiche della mattina del 5 novembre 1966 fu il primo, a raggiungere il Cristo di Cimabue straziato dalla violenza dell’acqua e si prodigò con i confratelli per mettere in salvo quello che era rimasto dell’opera che sarebbe diventata il simbolo dell’alluvione. Grande fu nei mesi e negli anni successivi il suo impegno per il restauro del patrimonio danneggiato. A lui si deve anche la fondazione del museo dedicato a Pietro Parigi, il grande xilografo fiorentino e suo grande amico. 

Padre Rosito ha seguito per decenni, con amore e sapienza, la pubblicazione della rivista Città di Vita, straordinario luogo del dialogo tra il pensiero filosofico e teologico francescano e la cultura contemporanea, ponte – sul modello d’azione del Santo di Assisi – tra Occidente e Oriente, interlocutore aperto e disponibile alla necessità di spiritualità di credenti e non credenti. Fu capo redattore e in seguito direttore della Rivista a partire dal settembre 1964.

La rivista, fondata nel 1946 da padre Bernardino Farnetani, padre Lugi Santoro e Arrigo Levasti con la collaborazione di Giovanni Papini ed Eugenio Garin, ha visto nel corso dei decenni – e grazie soprattutto al lavoro di padre Rosito – gli interventi di decine e decine di figure di primo piano della spiritualità, della filosofia e dell’arte.