Vita Chiesa

TSUNAMI, I PROGETTI DI CARITAS FIRENZE PER LA RICOSTRUZIONE

Sri Lanka, Thailandia, isole Nicobare: sono queste le zone su cui la Caritas fiorentina investirà le offerte raccolte per lo tsunami. Dopo il maremoto che ha spazzato le coste del sud-est asiatico la Caritas fiorentina ha raccolto oltre 600 mila euro: «Si tratta – spiega il direttore di Caritas Firenze don Piero Sabatini – della cifra più alta mai raggiunta per una calamità internazionale, a significare quanto questa tragedia sia stata eccezionale, e quanto sia stata eccezionale la risposta delle persone». Adesso, dopo i primi interventi d’emergenza, la Caritas fiorentina ha definito i progetti a lungo termine in cui questi soldi saranno investiti.

«La filosofia che abbiamo seguito – spiega don Piero – è quella consueta della Caritas: interventi di emergenza seguiti attraverso le Caritas e le Chiese locali, invio di alcuni operatori e individuazione di progetti di ricostruzione che, in un caso come questo, hanno una previsione di durata dai 7 ai 10 anni». Mentre in altri casi, come per i Balcani, la vicinanza ha permesso di intessere diretti rapporti di scambio, stavolta la Caritas diocesana si è affidata alla Caritas italiana. «Ci hanno segnalato alcuni obiettivi – spiega don Piero – che noi finanzieremo. Le Caritas locali e la presenza di operatori di Caritas Italia sul posto ci danno la garanzia che i fondi saranno ben utilizzati».

In particolare, gli interventi riguardano tre zone. In Sri Lanka il progetto riguarda la diocesi di Jaffna, nel nord dell’isola, una zona in mano ai Tamil. Qui sono stati realizzati 760 alloggi temporanei, sono state acquistate 400 barche e sono partiti i programmi di microcredito. La Caritas segue anche il «programma bambini», per il sostegno ai centri che accolgono minori in difficoltà.

In Thailandia, il progetto della Caritas riguarda la distribuzione di generi di prima necessità nei villaggi più colpiti dal maremoto, la ricostruzione degli alloggi, programmi di microcredito e di sviluppo per le donne. Molte iniziative sono portate avanti nella parrocchia di Takuapa, una delle zone più colpite dallo tsunami per numero di vittime e per le conseguenze psicologiche ed economiche sulla popolazione.

L’ultima parte del progetto riguarda l’arcipelago delle isole Andamane e Nicobare, oltre 300 isole (di cui solo 38 abitate) che dipendono dal governo indiano, anche se si trovano a poca distanza da Sumatra. Qui sono stati distribuiti generi alimentari e catamarani di legno per la pesca. Attualmente sono in corso programmi che riguardano scuola e educazione, assistenza ai bambini orfani, sostegno all’agricoltura. In collaborazione con l’Unicef, si sta portando avanti un programma per la riapertura delle scuole e la fornitura del materiale scolastico. Per l’agricoltura, è necessario il drenaggio dei terreni alluvionati per ripristinare le coltivazioni di palme da cocco distrutte. Alla popolazione locale saranno forniti anche corsi professionali per formare manodopera in grado di eseguire i lavori necessari.

A questi progetti, la Caritas fiorentina aggiunge anche una collaborazione con la comunità srilankese di Firenze, per un intervento mirato in un villaggio dello Sri Lanka. A fine settembre, il direttore della Caritas diocesana don Piero Sabatini visiterà queste zone, insieme al delegato regionale Caritas don Emanuele Morelli, per verificare l’andamento dei progetti.

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