Vita Chiesa

UNIVERSITÀ CATTOLICA: ORNAGHI (RETTORE), «AL SERVIZIO DELLA CHIESA E DELLA SOCIETÀ»

“La sua odierna partecipazione è segno visibile della continuità di una tradizione all’Ateneo particolarmente cara: da Benedetto XV fino a Giovanni Paolo II, che seppe trasformare in cattedra di sofferente umanità e di beata speranza, quella finestra del decimo piano del Policlinico Gemelli”: così Lorenzo Ornaghi, Rettore dell’Università cattolica Sacro Cuore, ha salutato Benedetto XVI presente all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università cattolica. I “suoi predecessori – ha detto Ornaghi – hanno sempre accompagnato e seguito, con paterna e – oso dire – affettuosa sollecitudine i primi non facili passi della nostra Università, il suo costante sviluppo, la sua sempre più diffusa ed efficace azione culturale lungo i decenni spesso tormentati del secolo appena concluso”. In questo giorno la comunità universitaria “avverte, con maggiore forza di altre occasioni, il senso autentico della propria appartenenza ed identità – ha aggiunto il rettore rivolgendosi a Benedetto XVI – sperimentando tutta la perdurante attualità e vitalità dei principi collocati alle sorgenti stesse della sua vita”.

I principi originari voluti dal fondatore padre Agostino Gemelli, e che “volle far coincidere in in modo speciale con il servizio alla Chiesa e alla società italiana, non sono mai venuti meno”. “La convinta adesione a quei valori fondativi – ha spiegato Ornaghi – ha alimentato la libertà e lo spirito di responsabilità del nostro Ateneo”. Secondo il rettore “nei cruciali passaggi storici del Novecento l’Università cattolica ha cercato di ordinare al loro miglior esito i cambiamenti in atto”, cercando “non solo di comprendere la direzione delle grandi trasformazioni ma anche, per quanto umanamente possibile, di orientarle” facendosi carico del “futuro e della costruzione di un domani più libero e più giusto”.

L’università cattolica, come gli altri atenei italiani – ha proseguito il Rettore nella sua prolusione – deve “ancora completare il processo di assestamento rispetto ai cambiamenti già richiesti dalle recenti riforme universitarie. Non v’é dunque chi non avverta l’urgenza, in qualcuna delle nostre sedi più che in altre, non solo di razionalizzare gli spazi a disposizione dell’insegnamento e della ricerca, ma anche, se possibile, di acquisire spazi nuovi, confacenti alle accresciute esigenze di oggi, e soprattutto, ai bisogni dlel’Università dei prossimi decenni”.

“Dobbiamo guardare – ha detto ancora Ornaghi – al futuro ormai incombente e dobbiamo prepararci, ognuno di noi secondo la propria specifica responsabilità, a consegnare alle generazioni che verranno una università cattolica ancora più grande e importante, se ne saremo capaci, di quella che abbiamo ricevuto”. L’Università cattolica – ha poi concluso – deve “produrre cultura” e “ritrovare il solido nesso tra cultura e scienza”, una università Cattolica che “deve sapere e voler corrispondere appieno alla sua originaria vocazione ad essere fonte non semplicemente di cultura, bensì di cultura vivente poichè ogni discorso scientifico è rivolto all’uomo, nasce e progredisce per la vita dell’uomo”. Sir

UNIVERSITÀ CATTOLICA: BENEDETTO XVI, «IL FATTO DI ESSERE CATTOLICA NON LA MORTIFICA MA PIUTTOSTO LA VALORIZZA»

Discorso di Benedetto XVI all’inaugurazione anno accademico Università Cattolica