Toscana

CONSIGLIO REGIONALE, APPROVATE MOZIONI DI SOLIDARIETA’ A POPOLO TIBET

Il Consiglio regionale ha approvato, a maggioranza, due mozioni di solidarietà per il popolo tibetano. Nella prima, approvata da tutta l’aula a eccezione del consigliere Paolo Marcheschi (Forza Italia), si impegna la Giunta “ad attivarsi per esprimere sostegno e appoggio alla ricerca di autonomia e alle richieste di libertà del popolo e della comunità del Tibet, anche tramite l’individuazione e l’adozione di forme dirette di sostegno alle vittime della repressione”. La mozione chiede anche al Governo “di impegnarsi perché sia data piena sostanza, coerenza e forza alla richiesta, da formulare al Governo della Repubblica popolare cinese, di un deciso avanzamento e di una percepibile apertura sul piano dei diritti umani e delle libertà civili, anche in concomitanza con le prossime manifestazion olimpiche”. Nel testo si invita anche l’Unione europea “a compiere passi decisi perché unitariamente e in modo non formale sia data avoce alle istanze di promozione del valore universale dei diritti dell’uomo”. Nell’altra mozione, presentata da Virgilio Luvisotti e Jacopo Ferri (Alleanza federalista), si impegna la giunta “a formalizzare la propria posizione di condanna delle repressioni cinesi in Tibet presso il consolato della Cina in Toscana e di esporre all’esterno delle sedi istituzionali della Regione la bandiera del Tibet quale segno di solidarietà fino a quando non saranno terminate le violenze”. La mozione è stata approvata con i voti favorevoli del centrodestra e di alcuni consiglieri del Pd, con l’astensione di parte del Pd e di Rifondazione, con il voto contrario di Eduardo Bruno (Pdci) e Aldo Manetti (Prc). In apertura di seduta, il vicepresidente del Consiglio Alessandro Starnini (Pd) ha chiesto una condanna netta e senza alcun distinguo contro la violazione dei diritti umani in Tibet e il tentativo di un annientamento pianificato del popolo e della cultura tibetani. In Europa abbiamo avuto l’esperienza tragica di cosa vuol dire l’annientamento di un popolo e di una cultura, ha spiegato Starnini, e per questo la condanna deve essere netta e deve partire dalla censura e dalla manipolazione dell’informazione che sta compiendo il governo di Pechino che non accetta di concedere al Tibet neppure quell’autonomia che è la garanzia minima del rispetto dei diritti di un popolo e che viene con saggezza richiesta dai capi spirituali di quel popolo. Nell’esprimere la sua opinione contraria al boicottaggio delle Olimpiadi che possono viceversa essere un’occasione per premere sulla Cina, Starnini ha quindi proposto al Consiglio di investire del problema le comunità dei cinesi. “Abbiamo votato la mozione sul Tibet, ma ci preme rimarcare che la tragedia di quel paese è stata per troppi anni nascosta sotto la cenere dell’ideologia della cultura predominante”. Lo ha detto il vicecapogruppo di An Roberto Benedetti in merito alla mozione approvata all’unanimità, sottolineando però che “aspettiamo il Dalai Lama nell’aula del Consiglio regionale, perché noi a San Rossore non ci saremo visto il tono troppo partigiano della manifestazione”. Paolo Marcheschi, consigliere di Forza Italia, ha spiegato di non aver votato la mozione perché “questa, mentre esprime solidarietà al paese, non condanna le repressioni compiute dalla Cina”. (ANSA).(ANSA).