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CONSIGLIO UE: VAN ROMPUY E BARROSO, GOVERNANCE CONDIVISA E PRIORITÀ ALL’ECONOMIA

“Quanto al futuro, non è una sorpresa che la mia prima priorità resterà l’economia. Senza una solida base economica i nostri modelli sociali e le nostre forme di stato sociale sono a rischio e non possiamo svolgere alcun ruolo sulla scena mondiale”: Herman Van Rompuy, accettando il reincarico di presidente del Consiglio europeo, carica introdotta con il Trattato di Lisbona nel dicembre 2009, traccia un bilancio dei primi due anni e mezzo di mandato e guarda avanti. A proposito della recessione, che ha accompagnato tutto il suo incarico alla guida dell’Unione, afferma: “Si è trattato di una crisi senza precedenti, per intensità e dimensioni. Nel pieno della tempesta abbiamo dovuto riparare la nave”. E il capo della Commissione, José Manuel Barroso, lo ringrazia pubblicamente per il suo lavoro: “Van Rompuy – dice – ha guidato l’Ue con prudenza, pazienza e intelligenza”. Commentando invece la prima parte del summit in corso nella capitale belga, Barroso afferma che “siamo entrati in una nuova fase della governance economica; le decisioni comuni sono avvertite non più come imposte da Bruxelles, ma sono condivise dagli Stati membri”. Anche il capo dell’Esecutivo, come Van Rompuy, ricorre più volte al termine “fiducia”: “Il nostro incontro finalmente non è più centrato solo sul rigore, bensì sulla crescita. Dobbiamo ora combinare il consolidamento di bilancio con le riforme strutturali, le azioni per lo sviluppo e l’occupazione”, in una “chiave di solidarietà”. (Sir)