Toscana

DIRITTO AL CIBO: TOMASI (SANTA SEDE-ONU), CRISI ALIMENTARE MINACCIA FUTURO UMANITÀ

“Il diritto al cibo riguarda il futuro della famiglia umana e la pace della comunità globale”: lo ha affermato l’arcivescovo Silvano Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu di Ginevra, intervenendo, lo scorso 22 maggio, alla settima sessione speciale del Consiglio per i diritti dell’uomo sul diritto al cibo. “Siamo di fronte a sfide travolgenti per nutrire adeguatamente la popolazione mondiale – ha detto mons. Tomasi nel suo intervento, diffuso solo oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede – nel momento in cui l’aumento dei prezzi del cibo, in tutto il mondo, minaccia la stabilità di molti Paesi in via di sviluppo”. Per questo, ha ribadito è necessaria “un’azione internazionale combinata”, che faccia attenzione “alle disfunzioni del sistema commerciale mondiale, dal momento che ogni anno 4 milioni di persone vanno ad ingrossare le fila degli 854 milioni di coloro che soffrono di fame cronica”. Ma alla base della crisi alimentare, ha aggiunto, non c’è solo la mancanza di cibo, quanto piuttosto l’impossibilità “di accedere, sia fisicamente che finanziariamente, alle risorse agricole”. Il primo obiettivo per lo Sviluppo del Millennio è di dimezzare entro il 2015 il numero delle persone che vivono in estrema povertà, ma spesso – ha osservato – “gli obiettivi dichiarati non sono accompagnati da politiche concrete”. Il risultato è che, a causa del rincaro dei prezzi del cibo, un miliardo di persone dei Paesi poveri è costretto a spendere ogni giorno il proprio reddito quotidiano di un dollaro per nutrirsi. Di qui, l’appello a guardare al problema non solo come “ad un’emergenza temporanea”, ma “nel contesto di una crescita economica giusta e sostenibile”, puntando quindi a misure riguardanti “non solo lo sviluppo agricolo e rurale, ma anche la salute, l’educazione, il ruolo delle leggi ed il rispetto dei diritti umani”. Poi, il richiamo ad “un rinnovato impegno” soprattutto in Africa; l’appello affinché “il dovere alla solidarietà verso i membri più vulnerabili della società sia riconosciuto” e l’esortazione a guardare la crisi alimentare “in una prospettiva etica”, così che “l’accaparramento e le speculazioni siano inaccettabili ed il diritto del singolo individuo alla proprietà, incluso quello delle donne, sia riconosciuto”. Mons. Tomasi ha poi suggerito l’organizzazione di cooperative per ovviare ai limiti delle piccole aziende agricole, danneggiate dalle imprese multinazionali. E ha ribadito la necessità di “una nuova mentalità” che ponga “l’uomo al centro e non si focalizzi semplicemente sul profitto economico”: “Troppe persone muoiono ogni giorno di fame – ha concluso – mentre risorse immense vengono stanziate per le armi. La comunità internazionale deve essere spinta all’azione”.Sir