Vita Chiesa

I nonni, per la famiglia risorsa sempre nuova… e rinnovabile

Oggi la Chiesa celebra la Giornata dei nonni e degli anziani. La riflessione del vescovo Mario Meini

Papa nonni

I nonni sono persone umane e, come tutti, hanno molti pregi e alcuni difetti.
Le situazioni variano da famiglia a famiglia, ma una verità accomuna tutti: la necessità della continua ri-scoperta di sé e degli altri, del continuo ri-equilibrare le relazioni. Non è sintomo di crisi o di malessere. È una necessità naturale come mangiare, bere, dormire, lavarsi… Anzi, se la consideriamo bene, più che una
necessità è una risorsa. E che risorsa!


A volte i nonni stanno troppo fra i piedi… Soprattutto quando uno rientra a casa e avrebbe bisogno di fermarsi per un attimo solo con se stesso. O quando un genitore rimprovera il figlio e i nonni si lasciano
intenerire. E mille altre situazioni. Metti poi qualche difficoltà di carattere, qualche ruggine o incomprensione… Ma quando i nonni mancano… Non manca solo la paghetta settimanale ai nipoti o il regalo generoso per le feste di famiglia. Manca chi accompagna i bambini ai numerosi impegni pomeridiani, chi li guarda mentre i genitori lavorano, chi puntualmente fornisce i prodotti dell’orto o di una spesa allargata al supermercato… chi comunque garantisce una certa sicurezza anche economica alle spalle.

Tutti sanno che, se l’«azienda-famiglia» ha tenuto e tiene, spesso si deve al notevole contributo, in
denaro e in opere, offerto dai nonni.


Sarebbe ingiusto però ringraziare i nonni e apprezzarli solo per i servizi che offrono in denaro e in prestazioni gratuite. C’è di più. Molto di più.

Il contributo più grande dei nonni riguarda l’educazione dei bambini e dei giovani. Chi di noi ha avuto la fortuna della vicinanza o comunque della frequentazione dei nonni ricorda i loro modi di agire, di parlare, di valutare. Magari allora quei modi furono anche motivo di contrasto.

Poi ci rendiamo conto che, rispuntati dalla lunga fermentazione nel tempo e reinterpretati alla luce dell’esperienza, quei modi e quelle osservazioni hanno inciso nella nostra vita più di quanto si potesse immaginare. Sì.

Oltre tutti i servizi, la risorsa qualificante costituita dai nonni è il loro contributo all’educazione dei nipoti. Responsabilità primaria e inderogabile quella dei genitori. Ma non esclusiva. Insieme alla scuola, alle associazioni sportive, alla parrocchia (Dio sa quanto importante) i nonni sono la risorsa più grande per la crescita umana delle nuove generazioni. La presenza stessa dei nonni è scuola di vita.


Il fatto che, come ogni realtà umana, la relazione con i nonni sia un tesoro in vasi di creta, deve essere colto come un’opportunità: costringe a una continua purificazione, a un continuo rinnovamento e aiuta tutti (nonni, genitori e nipoti) a non chiudersi in sé stessi, ad aprirsi alle reali esigenze della vita, ad affrontare insieme le difficoltà e a sapersi meravigliare del bene che fiorisce ogni giorno. Ecco l’importanza del «dialogo intergenerazionale», mediante quella disponibilità all’ascolto che saggiamente coltiva gli affetti, smussa i contrasti, costruisce il rispetto.

Risorsa rinnovabile sono i nonni! Se accettano di lasciarsi rinnovare da figli e nipoti. E se i figli accettano un confronto sincero con i nonni. Dobbiamo comunque esser chiari: non c’è alternativa al dialogo fra generazioni. Ed è garanzia di uno stile di vita migliore per tutti.


In fondo è quanto addita papa Francesco nel suo messaggio per questa terza Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, quando indica l’abbraccio fra la «giovane» Maria e l’«anziana» Elisabetta, ricordando che proprio da quell’abbraccio scaturisce la gioia del Magnificat e il riconoscimento della benedizione (misericordia) «di generazione in generazione».

*vescovo emerito di Fiesole