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INDONESIA, SCONTRI TRA CRISTIANI E MUSULMANI NELLE MOLUCCHE; APPELLO DEI LEADER RELIGIOSI

Ambon (Agenzia Fides) – Scontri fra cristiani e musulmani hanno sconvolto ieri, 11 settembre, la cittadina di Ambon, capitale delle Molucche, isole nella parte orientale dell’arcipelago indonesiano. Come informano fonti locali di Fides, gli scontri hanno provocato 3 morti (un cristiano e due musulmani), 20 feriti e altri 40 feriti lievemente. La tensione resta alta, ma oggi ad Ambon è già stata ristabilita la calma, grazie al pronto intervento della polizia, della autorità locali, dei leader religiosi. Anche perché la causa degli scontri è stata un malinteso e un episodio travisato da una cattiva informazione. In un colloquio con l’Agenzia Fides, mons. Petrus Canisius Mandagi, Vescovo di Amboina, ricostruisce l’accaduto: “Tutto è iniziato per un banale incidente automobilistico, in cui è stato coinvolto l’autista di una moto-taxi, un musulmano, che attraversava il quartiere cristiano di Ambon”. La città infatti – dopo il conflitto fra cristiani e musulmani di 10 anni or sono – è ancora divisa in un quartiere tutto cristiano e uno completamente musulmano. “I cristiani – prosegue il Vescovo – hanno soccorso l’uomo e hanno provato a portarlo in ospedale, ma purtroppo è morto durante il trasporto. A questo punto sono iniziati a circolare una serie di SMS falsi e provocatori, che parlavano di un musulmano ucciso da cristiani. Così sono iniziati gli scontri. I musulmani hanno iniziato ad attaccare i cristiani lungo il confine dei due quartieri. I cittadini cristiani, a loro volta, hanno attaccato i musulmani. Gli scontri hanno fatto morti e feriti: ne siamo profondamente addolorati”. Nel “pomeriggio di fuoco”, la polizia è intervenuta immediatamente per sedare i disordini, schierandosi lungo il confine. Ma anche i leader religiosi hanno offerto una pronta risposta. Il Vescovo spiega a Fides: “Ho incontrato, con altri leader cristiani, i capi religiosi musulmani. Come leader religiosi delle Molucche abbiamo lanciato un appello congiunto alla popolazione, per chiarire l’accaduto, invitando a cessare ogni violenza, che porta solo distruzione e dolore. Se c’è un incidente o un episodio negativo, occorre parlarsi e non dare subito avvio alla violenza. Difendiamo insieme la pace, abbiamo detto, il bene più importante”.Mons. Mandagi si dice fiducioso: “Tutto sembra chiarito. Nei prossimi giorni intensificheremo gli incontri fra leader religiosi, per costruire l’armonia e la pace. La strada maestra è il dialogo, da proseguire a tutti i livelli. Noi faremo del nostro meglio”. Le Molucche sono state teatro di un conflitto fra cristiani e musulmani fra il 1999 e il 2002. Il Vescovo di Amboina rimarca: “Abbiamo ancora nella memoria i problemi del passato. L’episodio di ieri significa che c’è ancora da fare per costruire la pace, giorno per giorno, passo dopo passo. Alcuni gruppi vogliono innescare un conflitto e sfruttarlo per propri interessi o benefici. Soprattutto gruppi politici contrari al presidente Susilo Bambang Yudhoyono. Ma non vogliamo che la popolazione innocente delle Molucche debba ancora pagare e soffrire a causa di tali giochi di potere”.