Italia

La scomparsa di Emilio Colombo, l’ultimo dei «costituenti»

Nato a Potenza l’11 aprile 1920, Emilio Colombo ha attraversato da protagonista tutta la storia politica italiana del Secondo Dopoguerra e anche parte di quella europea, ricoprendo incarichi di primissimo piano – fino alla nomina a senatore a vita, nel gennaio del 2003, per decisione dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, senza mai interrompere un legame con la sua città e la sua regione – la Basilicata. Laureato in giurisprudenza e proveniente dalla Gioventù di Azione Cattolica – (fu anche vicepresidente nazionale della Giac – Colombo fu eletto all’Assemblea Costituente a 26 anni con oltre 21 mila voti. Nel 1948 fu poi eletto deputato, con oltre il doppio dei voti ottenuti due anni prima: è il decollo definitivo di una carriera che lo porterà, nell’agosto del 1970, a diventare Presidente del Consiglio, incarico che conserverà fino al febbraio del 1972. Prima era stato varie volte ministro (Agricoltura e foreste, Industria e commercio, Commercio, Tesoro, Esteri) e sottosegretario (agricoltura, lavori pubblici).

La carriera di Colombo è stata costellata di successi pur con due nei, uno personale e uno politico. Quello personale risale al 2003 – lo stesso anno della nomina, decisa dall’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, a senatore a vita – quando ammise davanti ai magistrati della Procura della Repubblica di Roma di fare uso di cocaina, per motivi terapeutici. Il “neo” politico nel 2001: Colombo – a cui era stata “rifiutata” (lo disse lui stesso) la candidatura nel Partito Popolare – fu duramente bocciato nella corsa al Senato, proprio nella “sua” Basilicata: candidato indipendente con Democrazia Europea, fu terzo con 11.433 voti (15,3).

Napolitano, scompare protagonista politica nazionale ed europea. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato alla famiglia Colombo il seguente messaggio: «Esprimo il cordoglio, l’omaggio del Paese e il mio personale sentimento di commosso rimpianto per la scomparsa di Emilio Colombo. Egli – scrive il Presidente della Repubblica – è stato protagonista della politica nazionale ed europea in rappresentanza del maggior partito di governo dell’Italia repubblicana. Ha per decenni testimoniato i valori e il ruolo della Democrazia Cristiana nelle diverse responsabilità cui è stato chiamato, soprattutto nella guida della politica economica anche dalla posizione di Presidente del Consiglio. è rimasto sempre profondamente legato alla sua terra affermandosi come il più radicato e popolare rappresentante della Basilicata nel Parlamento Italiano. L’impegno meridionalista e l’impegno europeista hanno costituito i tratti caratterizzanti della sua personalità. Del suo contributo alla costruzione europea sono rimaste tracce significative e non dimenticate». «Con Emilio Colombo – si legge nel messaggio del Capo dello Stato – scompare l’ultima figura di spicco di quella straordinaria esperienza fondativa della nuova democrazia italiana che fu l’Assemblea Costituente. Insieme con le innumerevoli occasioni di discussione e di amichevole confronto che ho avuto con lui nel corsi di oltre mezzo secolo desidero ricordare con sincero apprezzamento gli anni più recenti nei quali l’ho visto all’opera con straordinaria dedizione, assiduità e dignità come Senatore a vita più che mai legato a una tradizione di autentico rispetto delle istituzioni democratiche».